Polemiche sull'allerta: l'allarme sui telefoni dei cittadini martedì alle ore 20, quando ormai l'acqua era alta e molte persone erano già rimaste intrappolate
Il Centro di coordinamento integrato, che gestisce l'emergenza inondazioni in Spagna, ha aggiornato il bilancio delle vittime, salito a 207 morti accertati nella Comunità Valenciana, a cui vanno aggiunti altri due decessi in Castilla-La Mancha e uno a Malaga, in Andalusia.
"È ragionevole pensare che avremo altri morti" anche perché mancano all'appello 1.900 dispersi". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Fernando Grande-Marlaska, in merito al numero di vittime causate dalla Dana, nel corso del programma Hora 25 di Cadena SER.
Nel frattempo, continuano le ricerche dei dispersi e il ripristino di case, strade e infrastrutture.
Intanto, la situazione per la mobilità resta complicata, alla luce del fatto che almeno 80 km di rete stradale sono saltati. Non è agibile l'austostrada che collega Valencia con Madrid. Oltre 50mila volontari sono arrivati a Valencia, ma le autorità stanno invitando i soccorritori a interrompere l'afflusso, visto che le strade sono in parte impraticabili e il rischio è di intasare la circolazione.
Le ricerche incessanti di sopravvissuti
Decine e decine di persone risultano ancora disperse nel sud est della Spagna a più di 48 ore dall'inondazione. Lo ha dichiarato il ministro per le Politiche territoriali, Ángel Víctor Torres, in conferenza stampa: la considerazione finale è che il numero totale dei morti continuerà a salire.
La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha affermato che altri 500 soldati della Marina e dell'Aeronautica militare si sono uniti ai 1.205 soldati dell'Unità di emergenza per assistere i territori colpiti dall'alluvione, in particolare la regione di Valencia. In totale sono quindi stati dispiegati 1.700 soldati. L'esercito è all'opera per distribuire aiuti alla popolazione e il governo regionale di Valencia ha annunciato un piano iniziale di 250 milioni di euro.
"Ci possono essere altre persone in vita"
"Moltissime persone erano ai piani bassi delle case, nei garage, tentando di mettere in salvo le auto, possono ancora esserci persone ancora vive fra coloro che si trovano in questa situazione" ha detto Robles alla tv nazionale spagnola, annunciando il dispiegamento dei soldati a coadiuvare le squadre di soccorso. Attualmente si contano oltre 120mila sfollati.
Il Consiglio provinciale di Valencia ha riferito che 366mila residenti di una ventina di comuni della provincia sono ancora senza acqua potabile a causa dell'alluvione. L'area metropolitana di Valencia è stata la più colpita dalla Dana, il fenomeno meteorologico che si è abbattuto sulla Spagna.
Si temono altre precipitazioni estreme
Intanto, la Dana "Depresion Aislada en Niveles Altos" ("depressione isolata ad alta quota") fa ancora paura. Per la giornata del 1 novembre sono state registrate piogge forti e persistenti nella metà occidentale dell'Andalusia, nel basso Ebro e nelle isole Baleari.
L'allerta dopo le precipitazioni estreme che hanno messo in ginocchio Valencia è massima in tutta la Spagna, che ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale a partire da giovedì.
Diverse zone delle province di Valencia e Castellón, così come il sud di Tarragona, sono sotto allerta arancione da parte dell'Agenzia meteorologica statale, mentre in Andalusia l'allerta è rossa nelle zone costiere di Huelva, Andévalo e Condado. Una forte tempesta, infatti, ha già allagato parte del capoluogo di Huelva e zone di altri comuni vicini. Allerta gialla nelle Isole Baleari e in Estremadura e in altre zone della Comunità Valenciana e della Catalogna.
Martedì il ciclone ha scaricato sulla Comunità Valenciana circa 600 mm di pioggia in appena quattro ore, più di tutta l'acqua che cade in un anno sulla regione.
Mancata allerta, di chi è la colpa?
Nel frattempo, il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez si è recato nella sede dell'Agenzia meteorologica statale (Aemet) a Madrid, dove ha incontrato i responsabili. La visita arriva dopo le critiche che Alberto Núñez Feijóo, leader del Partito popular, ha rivolto all'agenzia.
Parlando dalla regione di Valencia, Feijóo ha accusato l'Aemet di non aver avvertito chiaramente le autorità regionali del pericolo che poteva rappresentare la Dana. Feijóo ha così difeso l'operato del governatore del Pp, Carlos Mazón, anche lui al centro delle polemiche per aver inviato l'allarme sui telefoni dei cittadini martedì alle ore 20, quando ormai l'acqua era alta e molte persone erano già rimaste intrappolate.
Il presidente era accompagnato da Teresa Ribera, vice presidente e ministra per la Transizione ecologica. A partire dalle 12 Sánchez presiede la quarta riunione del comitato di crisi per monitorare gli effetti della Dana a La Moncloa.