Continuano le ricerche da parte delle squadre di soccosrso di un numero indefinito di dispersi. Polemiche sulla gestione dell'emergenza da parte del governo, mentre resta alta l'allerta meteo
La Spagna orientale è ancora sommersa dall'acqua e dal fango per la devastante alluvione causata dalle forti piogge che da martedì ha ucciso almeno 158 persone, di cui 155 solo nella regione di Valencia. Gli altri decessi si sono verificati nella regione di Castilla-La Mancha e nella provincia di Malaga, secondo l'agenzia di notizie Efe. La conta delle vittime potrebbe continuare a salire nelle prossime ore.
Si continua a scavare nel fango, a cercare tra le vetture sommerse dai detriti e dall'acqua, in uno scenario apocalittico, un numero indefinito di dispersi. Più di mille soldati delle unità di soccorso spagnole si sono uniti agli operatori di emergenza regionali e locali nella ricerca di eventuali sopravvissuti. "Stiamo cercando casa per casa", hanno dichiarato dalla città di Utiel.
Il premier spagnolo Sanchez, in visita nelle zone alluvionate, ha invitato la gente a restare a casa: "La Dana continua, bisogna stare attenti".
Nelle stesse ore emergono le prime polemiche circa la gestione dell'emergenza da parte del governo, avanzate in particolare dal presidente della regione valenciana, il popolare Carlos Mazón, che contesta di aver preso sottogamba e in ritardo gli allarmi lanciati dall'autorità meteo nazionale.
Rimane alta l'allerta in 12 province, inclusa quella di Barcellona, per almeno altri due giorni in cui ci si aspettano forti piogge. Si contano finora 120mila sfollati.
La ministra della Difesa spagnola, Margarita Robles, ha spiegato che mercoledì ci si è concentrati sul recupero dei morti, mentre ora inizierà una seconda fase di ricerca e salvataggio.
“Alcune persone sono intrappolate, ma ce ne sono molte altre che non sappiamo se siano disperse o meno. Questa è la grande incognita al momento, quante persone mancano all'appello, e proprio per questo l'Ume (Unità militare di emergenza, ndr) lancerà l'operazione perché non possiamo agire finché non ci sarà una bonifica e il tempo sarà migliore”, ha sottolineato Robles.
Il ministro dei Trasporti Óscar Puente ha dichiarato che "purtroppo ci sono persone morte all'interno di alcuni veicoli", riferendosi alle centinaia di auto e camion bloccate sulle strade intasate dal fango. Per il momento il bilancio delle vittime non è stato aggiornato.
La situazione è ancora critica a causa di ulteriori forti precipitazioni a Castellón, a nord di Valencia, dove è stata emanata l'allerta rossa. Nel resto del litorale valenciano e catalano l'allerta rimane tra il giallo e l'arancione.
Persone cercano riparo sui tetti, auto trascinate dalla corrente
Decine di persone hanno trascorso la notte sopra camion o automobili, sui tetti dei negozi o delle stazioni di servizio, o intrappolate nei loro veicoli su strade intasate fino a quando non sono state salvate dai soccorritori. Chi ha in salvo la vita sta contribuendo da ore alle operazioni di pulizia di case e strade: ci sono centinaia di auto trascinate dalla corrente ammassate, case ricoperte di fango, ponti e interi edifici spazzati via dalla potenza dell'acqua. Anche i raccolti sono andati distrutti.
Le forti piogge hanno causato danni incalcolabili e interruzioni di corrente per almeno 155mila persone, la chiusura di molte strade e la sospensione del servizio ferroviario ad alta velocità tra Madrid e Valencia e del corridoio mediterraneo per Barcellona. Secondo il ministro dei Trasporti il servizio di collegamento con la capitale non sarà attivo per almeno 15 giorni, ma si è detto più preoccupato per il ripristino dei servizi ferroviari suburbani.
Giovedì mattina la polizia valenciana ha comunicato che è stato riaperto il tratto di strada che porta all'aeroporto di Manises, ma molte arterie importanti sono ancora inagibili. In ogni caso la raccomandazione è quella di non mettersi alla guida se non strettamente necessario.
Le forze dell'ordine hanno arrestato 39 persone sospettate di aver approfittato del caos nelle aree alluvionate del Paese, in particolare nella zona di Valencia, per rubare nei negozi. Lo riporta El Pais, sottolineando che i saccheggi hanno riguardato articoli facilmente trasportabili come computer, telefoni cellulari e profumi di marca, costringendo le forze di sicurezza inviate a sostenere i soccorsi a pattugliare e mettere in sicurezza i negozi.
Il governo spagnolo ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale a partire da giovedì. L'allerta non è finita: la tempesta causata dalla Dana (Depressione isolata nei livelli alti) si sta spostando verso l'Estremadura, il sud di Tarragona e l'ovest dell'Andalusia.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato che al momento non si ha notizia di italiani coinvolti. "Una tragedia che ci ha colpito tantissimo. La Spagna è un popolo fratello", ha detto il ministro e vicepremier ospite a Restart, su Rai3.