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Usa, Trump rilancia sui dazi commerciali: cosa significa per l'Europa

Il candidato repubblicano alla presidenza ed ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump
Il candidato repubblicano alla presidenza ed ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump Diritti d'autore  Julia Demaree Nikhinson/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Julia Demaree Nikhinson/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Mared Gwyn Jones
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'Ue dipende molto in alcuni settori delle esportazioni verso gli Stati Uniti: una situazione che rende l'economia vulnerabile alla possibile guerra commerciale durante una second presidenza Trump

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Donald Trump ha un asso nella manica che ha dichiarato userà se verrà rieletto alla presidenza degli Stati Uniti a novembre: un dazio fino al venti per cento su tutti i prodotti importati dall'estero.

"Al di fuori di amore e della religione, è la parola più bella che ci sia: dazio", ha detto Trump lunedì in un comizio in North Carolina. Un dazio è un'imposta sulle merci straniere quando entrano in un Paese, che grava sull'importatore nazionale almeno sulla carta.

Trump ha minacciato di imporre dazi fino al 60 per cento sui prodotti cinesi e fino al 200 per cento sulle auto prodotte in Messico negli stabilimenti a ridosso del confine (note come maquiladoras).

Il candidato repubblicano conta sulla leva commerciale per dare impulso alle imprese statunitensi, creare posti di lavoro e ridurre il deficit federale grazie a un gettito fiscale supplementare, come fatto durante la sua presidenza tra il 2016 e il 2020.

Secondo i critici, tuttavia, l'onere economico di dazi rischia di ricadere sui consumatori statunitensi, mentre gli alleati degli Stati Uniti compresa l'Ue temono pesanti conseguenze nel commercio bilaterale.

Cosa accadrebbe al commercio Ue-Usa con i dazi di Trump

Le relazioni commerciali tra l'Unione e gli Stati Uniti valgono circa mille miliardi di euro in beni e servizi all'anno.

La bilancia commerciale con gli Usa è a favore dell'Ue, con un'eccedenza di 156 miliardi di euro nel 2023, a fronte di un deficit nei servizi di 104 miliardi di euro.

Una tariffa generalizzata del dieci o del venti per cento renderebbe più costoso per le aziende statunitesi importare beni dell'Ue, mettendo a rischio fino a un terzo delle esportazioni europee attraverso l'Atlantico in alcuni settori, come quelli dei macchinari industriali e dei prodotti chimici (che costituiscono il 68 per cento delle esportazioni verso gli Stati Uniti nel 2023).

A rischiare di più secondo gli analisti sarebbe la Germania, la maggiore economia europea ma anche la più dipendente dalle esportazioni in questi settori.

Una guerra commerciale degli Usa potrebbe causare una recessione nell'Ue

Sebbene gli economisti non siano d'accordo sull'entità del danno, la maggior parte concorda sul fatto che i dazi di Trump infliggerebbero un colpo devastante all'economia europea.

Secondo le stime di Goldman Sachs, un dazio universale del dieci per cento ridurrebbe il Pil dell'Eurozona dell'1 per cento. Secondo previsioni più pessimistiche, i dazi di Trump ridurrebbero la crescita dell'Eurozona dell'1,5 per cento entro il 2028 e fino all'1,6 per cento del Pil tedesco, mentre l'impatto su altre economie nazionali sarebbe inferiore, nel caso della Spagna intorno allo 0,5 per cento.

La Commissione europea ha stimato che il commercio e gli investimenti transatlantici sostengono direttamente circa 9,4 milioni di posti di lavoro tra Ue e Usa. Una restrizione del libero commercio potrebbe portare anche a una riduzione dell'occupazione sulle due sponde dell'Atlantico.

Negli ultimi anni, tuttavia, il blocco ha rafforzato le proprie difese commerciali, specie in seguito ai dazi per 6,4 miliardi di euro sulle importazioni di acciaio e alluminio dell'Ue durante la presidenza Trump.

La tregua commerciale che ha temporaneamente risolto quella controversia scadrà il 21 marzo 2025, appena due mesi dopo l'insediamento della prossima amministrazione statunitense.

Il rischio di una guerra commerciale Usa-Ue è inevitabile

La promessa di Trump di imporre un dazio del 60 per cento sull'import di merci cinesi comporta il rischio concreto che l'Ue venga trascinata in una guerra commerciale globale.

"Un dazio sulle merci cinesi che entrano negli Stati Uniti provocherebbe inevitabilmente il riorientamento di molti prodotti verso il mercato europeo", ha dichiarato a Euronews André Sapir, senior fellow di Bruegel ed ex consigliere economico del Presidente della Commissione europea, Romano Prodi.

"L'Ue dovrebbe rispondere con misure di ritorsione. Dovrebbe proteggersi" conclude Sapir.

Le tensioni commerciali tra Bruxelles e Pechino, che si sono inasprite dopo la decisione dell'Ue di imporre forti dazi sui veicoli elettrici prodotti in Cina, potrebbero aumentare ulteriormente.

"L'Ue non ha fatto quello che hanno fatto gli Usa in termini di disaccoppiamento dalla Cina e di riduzione delle importazioni. Questa è una delle poche cose che tiene a galla l'economia europea", ha spiegato Zach Meyers, vicedirettore del Centre for European Reform (Cer).

"Ma per quanto tempo gli Stati Uniti continueranno a permettere all'Europa di cavalcare entrambi i cavalli allo stesso tempo? Credo sia una domanda difficile", ha aggiunto Meyers.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e allora presidente Usa Donald Trump a Davos in Svizzera nel 2020
La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e allora presidente Usa Donald Trump a Davos in Svizzera nel 2020 Stefan Wermuth/EU

L'Ue potrebbe negoziare un'esenzione dai dazi

Secondo gli analisti, il blocco cercherebbe probabilmente di trovare un accordo con Trump prima di optare per ritorsioni.

"L'Ue e altri paesi saranno desiderosi di offrire a Trump la carota e non il bastone, qualcosa che gli dia la possibilità di dire che è riuscito a farla franca con grande successo", ha detto Meyers.

"Questo è esattamente ciò che abbiamo visto negli anni della presidenza Trump, dove sia il presidente della Commissione che i leader cinesi hanno firmato questi accordi per acquistare beni americani" ha concluso l'esperto del Cer.

I consiglieri economici dello stesso Trump, infatti, potrebbero considerare di limitare le sue ambizioni protezionistiche per evitare potenziali turbolenze economiche in patria.

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