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Hamas in visita in Russia: "Nessuna richiesta di aiuti militari"

Foto d'archivio. Delegazioni di Fatah e Hamas a Mosca in attesa di Sergei Lavrov, nel febbraio 2019
Foto d'archivio. Delegazioni di Fatah e Hamas a Mosca in attesa di Sergei Lavrov, nel febbraio 2019 Diritti d'autore  Pavel Golovkin/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Pavel Golovkin/Copyright 2018 The AP. All rights reserved
Di Irina Sheludkova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il dirigente palestinese Musa Abu Marzouk ha dichiarato che Hamas potrebbe "dare priorità alla liberazione dei due ostaggi cittadini russi, ma come parte di un accordo di scambio con Israele"

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Il vice-capo dell'ufficio politico del movimento islamista radicale Hamas, Musa Abu Marzouk, si è recato a Mosca per una visita istituzionale, nel corso della quale ha incontrato il vice-ministro degli Esteri russo, nonché rappresentante speciale del presidente Putin per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov. I due hanno discusso della situazione nella Striscia di Gaza e della possibile liberazione di ostaggi con cittadinanza russa, secondo quanto riferito dal sito web dello stesso ministero degli Esteri.

La Russia chiede la liberazione di sui cittadini ostaggio di Hamas

"Durante la conversazione, si è parlato della situazione militare e politica nella Striscia di Gaza, con particolare attenzione alla crisi umanitaria che ha raggiunto proporzioni catastrofiche. Allo stesso tempo, la parte russa ha prestato particolare attenzione al problema della liberazione degli ostaggi russi. Nel corso dei colloqui, in merito alla necessità di ripristinare l'unità nazionale palestinese è stata confermata la disponibilità della diplomazia russa a continuare a promuovere il consolidamento delle forze e dei movimenti politici palestinesi sulla piattaforma politica dell'Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina)", ha spiegato il governo di Mosca.

In un'intervista rilasciata ai media statali russi, Marzouk ha affermato che Hamas potrebbe "dare priorità al rilascio dei due ostaggi russi, ma come parte di un accordo di scambio con Israele". Ha aggiunto quindi che i due russi si trovano nella Striscia di Gaza e che sono entrambi militari; uno di loro, Alexander Trufanov, è nelle mani del movimento islamista radicale Jihad islamica ed è stato fatto prigioniero durante i combattimenti. Al contrario, i media israeliani affermano che l'uomo sarebbe stato catturato nel Kibbutz Nir Oz durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Marzouk ha specificato che il secondo dei cittadini russi rimasti nelle mani di Hamas è Maxim Harkin, la cui famiglia si sarebbe "recata in Russia" e avrebbe "ottenuto per lui la cittadinanza, affinché la Russia li aiuti a liberarlo".

Hamas a Mosca non avrebbe chiesto aiuti militari ma umanitari e sostegno in sede Onu

Marzouk ha dichiarato poi che Hamas ha chiesto alla Russia di fare pressione sul presidente del movimento Fatah e sul presidente del comitato esecutivo dell'OLP Mahmoud Abbas, che sta partecipando al vertice dei Brics a Kazan e che ha incontrato Putin, per avviare colloqui per l'instaurazione di un governo di unità nazionale. A Mosca non sono stati invece chiesti aiuti militari, bensì "umanitari e di sostegno nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", al fine di contrastare gli Stati Uniti, il cui governo considera Marzouk un "terrorista", esattamente come il movimento Hamas. Una delegazione di quest'ultimo si era recata a Mosca anche nell'ottobre del 2023, fatto che fu condannato da Tel Aviv.

Il possibile futuro della Striscia di Gaza resta però incerto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si oppone alla partecipazione dell'Autorità palestinese guidata da Abbas all'amministrazione della Striscia di Gaza. In altre parole, a non essere accettata è anche l'ala meno dura e oltranzista palestinese, che oggi controlla solo parzialmente la Cisgiordania, una cui parte non indifferente è occupata illegalmente da Israele.

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