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Salvini reagisce a richiesta condanna processo Open Arms: 6 anni per sequestro di oltre 100 migranti

Il leader della Lega Matteo Salvini, Roma, 22 febbraio 2018
Il leader della Lega Matteo Salvini, Roma, 22 febbraio 2018 Diritti d'autore AP Photo/Domenico Stinellis
Diritti d'autore AP Photo/Domenico Stinellis
Di Maria Michela DalessandroEuronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Il vicepremier Matteo Salvini è accusato di avere negato alla nave della ong spagnola Open Arms la possibilità di sbarcare nel porto di Lampedusa 147 migranti soccorsi nell'agosto 2019. La nave fu costretta in mare per giorni prima di trovare un altro approdo

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Sono sei gli anni di reclusione richiesti dai pm di Palermo per il vicepremier Matteo Salviniper avere impedito nel 2019, quando era ministro dell'Interno nel governo Conte, lo sbarco di 147 migranti a Lampedusa.

L'accusa a Salvini è di averli di fatto sequestrati a bordo della nave spagnola Open Arms.

"Colpevole di aver difeso l'Italia e gli italiani, di aver mantenuto la parola data", ha dichiarato Matteo Salvini in un video diffuso sui social dopo la requisitoria dei pm.

Il leader del Carroccio ha convocato d'urgenza il consiglio federale del partito per lunedì pomeriggio, con un unico punto all'ordine del giorno: "Iniziative della Lega per difendere la Democrazia, il voto popolare e la sicurezza dei cittadini messi a rischio da una sinistra anti-italiana che usa i Tribunali per le sue vendette politiche".

Processo Open Arms: la vicinanza del governo Meloni a Salvini

Tra le critiche dell'opposizione dopo la richiesta dei pm di Palermo, la vicinanza totale e indiscussa del governo Meloni al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Dalla premier Giorgia Meloni al vice Antonio Tajani fino all'attuale ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, le cui dichiarazioni sono state condivise anche dal profilo X del Viminale.

"Matteo Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell'Interno per difendere la legalità", ha scritto Tajani. "È incredibile che un ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini", sono invece le parole della presidente del Consiglio su X.

Un intervento definito "molto inopportuno" da Elly Schlein: "Pensiamo che il potere esecutivo e quello giudiziario siano separati e autonomi", ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico.

Sui media il canale di all news del servizio pubblico Rainews24 ha deciso di trasmettere il video integrale della replica di Salvini ha replicato alla richiesta di 6 anni di carcere da parte della Procura di Palermo per il caso Open Arms.

"Quasi 4 minuti di monologo sul processo. Ancora una volta il nostro canale usato come megafono per le dichiarazioni di un membro di primo piano del governo - ha protestato il Cdr della rete diretta da Paolo Petrecca -. Ancora una volta saltate le regole del buon giornalismo e il lavoro di mediazione di una intera redazione".

Il portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli ha annunciato che porterà il caso in commissione di Vigilanza Rai e che segnalerà quanto accaduto anche a Bruxelles.

"Processo a un italiano", Salvini aggiunge un capitolo al suo libro

Grazie alla vicenda processuale Matteo Salvini ha aggiunto al suo libro "Controvento", pubblicato ad aprile, un aggiornamento di due capitoli intitolato "Processo a un italiano".

"Vi racconto questa storia incredibile" scrive il vicepremier in un passaggio delle 13 pagine in cui, spiega una nota, "racconta cosa successe nell'estate 2019 e ribadisce le tante opacità nella condotta delle ong".

"Il processo - afferma Salvini -, è bene ricordarlo, è iniziato per il voto del Parlamento. Dopo la crisi di governo che aveva provocato la rottura della Lega con il Movimento 5 Stelle, proprio M5S si era unito alla sinistra (Renzi compreso) per darmi in pasto alla magistratura. Un ministro alla sbarra, non per aver rubato, ma per aver rispettato il programma elettorale col quale avevamo vinto le elezioni del 2018".

Anm Palermo: solidarietà a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo Open Arms

L’Associazione Nazionale Magistrati di Palermo ha espresso solidarietà a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo Open Arms.

Il documento parla della gravità di insinuazioni di uso politico della giustizia e reazioni scomposte, anche da parte di esponenti politici e di Governo, rivolte nei confronti di rappresentanti dello Stato nella Pubblica Accusa. Un'aperta violazione del principio di separazione dei poteri che "minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti".

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Processo Open Arms: perchè Salvini è accusato di sequestro di persona

Il primo agosto 2019 al largo della Libia un primo soccorso seguito da un secondo intervento da parte della nave spagnola Open Arms portarono in salvo 124 persone. L'indomani venne richiesto un porto di sbarco ma l’Italia oppose il decreto sicurezza bis e il divieto di entrare nelle acque nazionali.

Dopo il trasferimento per motivi medici di due persone e di un loro familiare, a bordo dell'imbarcazione rimasero 121 persone: tra loro 32 minori, di cui 28 non accompagnati.

Il 9 agosto i legali di Open Arms, dopo aver depositato un ricorso presso il tribunale per i minori di Palermo in cui si chiedeva di sbarcare, presentarono una denuncia per verificare se, con il blocco delle persone a bordo, non si stesse compiendo un reato.

Il 10 agosto venne eseguito un terzo salvataggio di 39 persone mentre continuavano i trasferimenti a causa delle condizioni di salute delle persone a bordo. Il 12 agosto del 2019 il tribunale dei minori di Palermo riconobbe che si stava configurando un reato di respingimento alla frontiera e di espulsione di minori, chiedendo spiegazioni al governo.

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Il 13 agosto i legali di Open Arms presentarono un ricorso al Tar del Lazio contro il decreto sicurezza bis, emanato dal ministero dell'interno e cofirmato dai ministri dei Trasporti e della Difesa. Il Tar sospese dunque il divieto di ingresso nelle acque italiane, accogliendo il ricorso: la nave fece rotta verso l'Italia senza tuttavia vedersi assegnato un approdo.

Il 16 agosto 2019 venne dunque presentato un nuovo esposto alla procura di Agrigento per omissione di atti d'ufficio e altri reati. Dopo altri trasferimenti il 20 agosto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio salì a bordo della nave e dopo un paio d'ore decise di disporre lo sbarco e il sequestro preventivo d'urgenza della nave, ipotizzando il reato di abuso d'ufficio. Il giorno stesso la nave attraccò a Lampedusa con 83 persone a bordo: nel frattempo alcune persone si erano buttate in mare, altre avevano raggiunto la terraferma con piccole imbarcazioni, o erano state autorizzate a scendere perché minorenni.

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