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Elon Musk insulta Thierry Breton per la lettera sull'intervista a Trump: Commissione Ue non commenta

L'amministratore delegato di X Elon Musk, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump e il commissario per il mercato interno Thierry Breton
L'amministratore delegato di X Elon Musk, il candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump e il commissario per il mercato interno Thierry Breton Diritti d'autore  Euronews
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Di Cynthia Kroet & Romane Armangau
Pubblicato il
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La Commissione europea non commenterà ulteriormente gli insulti rivolti dal proprietario di X Elon Musk al commissario Thierry Breton, che gli aveva mandato una lettera con l'invito di non violare il Digital Services Act in vista dell'intervista a Donald Trump

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Lunedì Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno e i servizi, ha intimato a Elon Musk di rispettare gli obblighi legali previsti dal regolamento digitale dell'Unione europea, prima che il miliardario intervistasse in diretta sulla sua piattaforma X il candidato repubblicano statunitense Donald Trump. Tali obblighi comprendono misure di mitigazione proporzionate ed efficaci per quanto riguarda l'amplificazione di contenuti dannosi.

In risposta al tweet di Breton, Musk ha risposto citando una battuta del film satirico statunitense Tropic Thunder, invitando il commissario a "fare un passo indietro e, letteralmente, a fottersi la faccia".

Alla domanda su quale impatto potrebbe avere la relazione della Commissione con X, che è già sotto indagine per il rispetto del Digital services act (Dsa), un portavoce dell'esecutivo Ue ha dichiarato che l'istituzione "non commenta i commenti".

Lo scorso dicembre, infatti, la Commissione ha avviato un'indagine su X in base alla Dsa per la gestione della disinformazione sulla piattaforma.

Nei risultati preliminari pubblicati il mese scorso, la Commissione ha affermato che le spunte blu utilizzate sulla piattaforma sono ingannevoli. In risposta, Musk ha accusato l'Ue di aver proposto un accordo segreto per esigere il rispetto delle regole. Breton ha negato, però, l'esistenza di tale accordo.

A proposito della lettera di Breton, il portavoce europeo ha aggiunto che "il commissario ha rappresentato una preoccupazione generale" per le regole che le piattaforme online devono accettare ai sensi della Dsa, ma "i tempi e la formulazione non sono stati coordinati con il presidente e con il collegio".

"La lettera era di carattere generale e l'intervista a Trump era un esempio di un grande evento che può avere una ricaduta nell'Unione europea", ha sottolineato il portavoce.

Nella lettera, Breton sosteneva che, nonostante l'intervista si fosse svolta al di fuori dell'Ue, qualsiasi cosa fosse stata detta durante l'intervista live avrebbe potuto avere un impatto sull'ordine pubblico dell'Ue e quindi rientrare nel Dsa.

In maniera analoga, l'esecutivo Ue è intervenuto la scorsa settimana sul ruolo del social media X nelle proteste avvenute dopo l'attacco di Southport, nel Regno Unito. La mancanza di moderazione e la disinformazione diffusa sulla piattaforma potrebbero costituire una violazione del Dsa e rientrare nell'ambito della stessa indagine.

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