Il leader del Pvv Geert Wilders sperava di cavalcare l'onda di consensi per la coalizione di destra che è riuscito a mettere insieme dopo la vittoria alle elezioni nazionali di novembre. I Laburisti-Verdi potrebbero però prendere più seggi al Parlamento europeo
Stupore ed entusiasmo hanno attraversato la sala gremita dove i membri dell'alleanza di Sinistra Verde e Partito del lavoro (GroenLinks-PvdA) olandese si sono riuniti nella notte di giovedì per aspettare i risultati degli exit poll dopo il voto europeo. I numeri sembrano suggerire che sarà proprio GroenLinks-PvdA a ottenere otto dei 31 seggi che i Paesi Bassi avranno al Parlamento europeo.
Le emozioni hanno lasciato il posto agli applausi quando le previsioni hanno mostrato una possibilità più concreta che il Partito per la Libertà vinca sette seggi: i due terzi dei voti sarebbero infatti andati proprio ai partiti pro-Europa.
"I partiti pro-europei nei Paesi Bassi hanno ottenuto ottimi risultati in queste elezioni, inviando un chiaro segnale al resto d'Europa: non è necessario lavorare con la destra radicale. L'ipotesi che la destra radicale avrebbe vinto queste elezioni non si è concretizzata nei Paesi Bassi", ha dichiarato a Euronews l'ex primo vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, alla guida dell'alleanza Sinistra Verde e Partito del lavoro.
L'alleanza ha corso per la prima volta con una lista comune alle elezioni europee, ma si dividerà una volta all'Europarlamento: i laburisti fanno parte dei socialisti e dei democratici mentre i verdi di sinistra dell'omonimo partito.
Wilder non festeggia la vittoria
Nonostante il risultato non c'è stata alcuna festa elettorale organizzata dal partito di Geert Wilders che dovrebbe comunque ottenere sette seggi, con un forte aumento rispetto a cinque anni fa, quando il partito ottenne un solo seggio.
Durante l'unico evento della campagna elettorale del partito, a un giorno dal voto, Wilders è stato assalito dalla stampa e dai suoi sostenitori.
"Non laverò questa mano fino a dicembre", ha detto un uomo che ha stretto la mano a Wilders. Wilders sperava di cavalcare l'onda del sostegno alla coalizione olandese che è riuscito a mettere insieme dopo la vittoria alle elezioni nazionali di novembre. Il politico vede l'ascesa della destra come parte di una tendenza più ampia.
"L'Occidente si sta svegliando e i partiti come il mio stanno crescendo in popolarità in tutta l'Unione europea. La gente si sta svegliando e spero che rimanga sveglia", ha dichiarato a Euronews Wilders.
"I prossimi giorni sono cruciali per il futuro dell'Europa. Sarà con più frontiere e immigrazione o sarà molto più duro, non con un'espansione dell'Unione europea ma con il ritorno dei poteri legislativi alle capitali? È questo il nostro obiettivo".
Durante l'evento presente anche il candidato europeo del partito Sebastian Stoteler, all'attivo solo un paio di apparizioni mediatiche e quindi in parte sconosciuto. Sul suo sito web definisce l'Islam un'ideologia totalitaria simile al fascismo e al nazismo.
In precedenza il partito di destra radicale aveva sempre sostenuto la necessità di un'uscita dall'Ue, la cosiddetta Nexit, idea non più portata avanti nella attuale campagna elettorale.
Al Parlamento europeo Wilders spera di entrare a far parte del gruppo Identità e Democrazia del quale fa parte anche il Rassemblement National di Marine le Pen.
"Se si vogliono cambiare le grandi istituzioni come l'Unione europea, è più efficace farlo dall'interno. Quindi se i partiti come il mio, che sembra stiano vincendo in tutta Europa, dall'Austria alla Francia, al Belgio, all'Italia, alla Spagna e ad altri Paesi, unissero le loro forze e magari formassero un grande gruppo di europarlamentari in grado e abbastanza forte da cambiare la politica europea dall'interno", ha detto ai giornalisti durante la campagna elettorale.
L'affluenza alle urne è stata la più alta dal 1989, con il 47 per cento degli elettori che si sono recati alle urne. Nel 2019 era stata del 42 per cento.