Un'alleanza di nove Paesi per l'energia eolica dal Mare del Nord

Al vertice erano presenti i capi di Stato e di governo di nove Paesi europei, oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen
Al vertice erano presenti i capi di Stato e di governo di nove Paesi europei, oltre alla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen Diritti d'autore AP Photo/Geert Vanden Wijngaert
Di Stefan GrobeEfi Koutsokosta, Vincenzo Genovese
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Francia, Germania, Paesi Bassi, Lussemburgo, Svezia, Danimarca, Irlanda, Regno Unito e Norvegia partecipano al progetto. L'obiettivo comune è raggiungere 120 gigawatt entro il 2030, partendo dai 30 attuali

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Il Mare del Nord dovrà diventare la più grande centrale elettrica del mondo: questo l'obiettivo finale di nove Paesi dell'Europa nordoccidentale, i cui leader si sono incontrati per un vertice nella città costiera di Ostenda, in Belgio, ribattezzato North Sea Summit.

In concreto, si cercherà di aumentare la produzione di energia eolica offshore, cioè derivante da impianti installati in acqua: 120 gigawatt entro il 2030 e almeno 300 entro il 2050, partendo dai 30  attuali.

Un potenziale "enorme"

"Il potenziale nel Mare del Nord in termini di eolico offshore è enorme. È il migliore eolico offshore al mondo. E la quantità potenziale sarebbe sufficiente per coprire sei volte l'attuale domanda di elettricità in Europa", dice a Euronews Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia

I finanziamenti del progetto includeranno fondi statali ed europei, anche per contrastare lo strapotere di Cina e Stati Uniti nel settore. Pechino domina le catene di produzione dei componenti per l'energia eolica, Washington ha deciso di sovvenzionare pesantemente gli investimenti nel comparto tramite l'Inflation Reduction Act.

L'industria del settore, tuttavia, lamenta procedure troppo lunghe per ottenere i permessi per gli investimenti: un problema non da poco, visto che l'Unione europea punta a ottenere tramite fonti rinnovabili il 42,5% del suo mix energetico entro il 2030.

"Questo grande piano per l'eolico offshore che stiamo annunciando, e al quale tutti contribuiremo, significa essere in grado di produrre energia decarbonizzata"
Emmanuel Macron
Presidente della Repubblica francese

Missione comune per i leader europei

Una necessità sempre più pressante, per contrastare il cambiamento climatico riducendo la produzione da fonti fossili, ma anche per raggiungere l'indipendenza energetica dalla Russia.

"In primo luogo, Questo grande piano per l'eolico offshore che stiamo annunciando, e al quale tutti contribuiremo, significa essere in grado di produrre energia decarbonizzata. Inoltre, rappresenta anche la nostra volontà di costruire un settore che realizzi parchi eolici offshore in Europa. La Francia è molto impegnata in questo campo", ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron. Il suo Paese punta a 40 gigawatt di produzione eolica offshore entro il 2050.

"Dobbiamo adottare procedure standard, dobbiamo lavorare meglio insieme e sincronizzare molto meglio le catene di approvvigionamento", le parole del primo ministro belga Alexander De Croo.

Il North Sea summit è il secondo di questo tipo, dopo che i quattro Paesi presenti al vertice dello scorso anno, Belgio, Danimarca, Germania e Paesi Bassi, hanno deciso di ampliare la cooperazione. Ora faranno parte del team anche Francia, Irlanda, Lussemburgo, Regno Unito e Norvegia, in una collaborazione che va oltre i confini dell'Ue.

I fondali relativamente poco profondi del Mare del Nord dovrebbero favorirla, permettendo l'installazione più agevole di nuove turbine.

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