L'oppositore russo, attualmente in carcere, viene insignito dell'onorificenza del Parlamento europeo
È andato all'attivista russo Aleksej Navalny il premio Sakharov 2021 per i diritti umani conferito dal Parlamento Europeo.
Tra i più feroci critici interni del presidente Vladimir Putin, Navalny sta attualmente scontando una condanna di due anni e mezzo di carcere per violazioni della libertà vigilata che lui definisce del tutto inventate.
Durante l'annuncio del premio - conferito per la sua lotta per la libertà e la democrazia - gli eurodeputati ne hanno chiesto di nuovo il rilascio
"A nome del Parlamento europeo - ha detto la vicepresidente dell'Europarlamento Heidi Hautala -chiedo il suo rilascio immediato e incondizionato. Tutte le molestie, le intimidazioni e gli attacchi contro l'opposizione, la società civile e i media da parte delle autorità russe devono cessare".
Navalny ha portato avanti una lunga campagna per ottenere riforme contro la corruzione in Russia, oltre che contro Putin e il suo governo.
Nell'agosto 2020, mentre era in viaggio in Siberia, è stato avvelenato, trascorrendo mesi di convalescenza a Berlino. Tornato a Mosca all'inizio di quest'anno, dove è stato immediatamente arrestato.
Ed è per questa ostinazione che ha vinto il premio.
"Se fosse stato nominato senza vincere - ha detto Assita Kanko, eurodeputata belga del gruppo ECR - allora naturalmente il caso sarebbe stato manipolato e ridicolizzato da Putin. Sarebbe una vittoria per Putin se Navalny fosse nominato senza vincere".
Tra le nominate per anche le donne dell'Afghanistan, per via della loro battaglia per i diritti civili dopo il ritorno al potere dei Talebani; così come la presidente boliviana ad interim Jeanine Áñez.
Il premio annuale Sakharov è intitolato in onore del fisico e dissidente sovietico Andrei Sakharov: ogni anno il vincitore riceve una somma di 50.000 euro.