Afghanistan, l'Ue ripensa al suo ruolo nel mondo, ancora lontana la Difesa comune europea

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Diritti d'autore Vadim Ghirda/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Efi Koutsokosta
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Secondo l'analista politico Fabrice Pothier: "L'Europa non ha né la volontà politica né le capacità logistiche di affrancarsi dalla Nato e dagli USA"

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Definire il ruolo dell'Europa in Afghanistan, è questo il principale tema discusso alla riunione informale dei ministri europei della Difesa che si tiene l'1 e il 2 settembre in Slovenia. I leader intendono delineare con precisione le ambizioni europee in materia di sicurezza e difesa per i prossimi cinque-dieci anni.

L'Afghanistan resta il tema caldo in agenda, secondo l'Alto Rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, la crisi nel paese asiatico rappresenta un momento cruciale per l'Unione europea che dovrà decidere se investire di più in difesa e sicurezza, e ridurre il rapporto di dipendenza dalla Nato.

Ritorna così al centro del dibattito il tema della difesa comune europea. Ma per l'analista politico Fabrice Pothier, del centro Rasmussen Global: "il dibattito è prematuro. L'Europa - spiega - non ha ancora né la volontà politica né le capacità reale di costruire un suo sistema di difesa autonomo. Penso in particolare al trasporto aereo, ai sitemi di sorveglianza, all'intelligence, ai sistemi logistici, senza dimenticare il livello di protezione che serve alle forze armate per svolgere un lavoro come quello che stava impegnando l'esercito statunitense in Afghanistan. Per avere un'idea di quanto sia verosimile una politica comune sotto l'aspetto della difesa europea - osserva l'analista -  bisogna guardare alla Germania, finora molto restia cambiare lo status quo. Se i tedeschi dovessero iniziare a mostrarsi interessati a rischiare di più, a mettere soldi e risorse nella difesa comune allora tutto potrebbe cambiare”.

L'analista ricorda poi i diversi fallimenti europei più recenti in Libia e nel Sahel, dove un ritiro delle forze armate francesi paventerebbe uno scenario catastrofico per tutta l'Unione europea.

"Si può parlare all'infinito di buoni propositi - prosegue Pothier - ma è nel Sahel che si vedranno i fatti. Se gli europei non saranno in grado di trovare una strategia militare comune in Africa, per pacificare la regione, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, esattamente come in Afghanistan. Quando la Francia si ritirerà dal Sahel, come ha già annunciato a giugno, diversi Paesi dell'area cadranno nelle mani dei gruppi criminali terroristici, e questo potrebbe dar luogo a uno scenario problematico molto vicino all'Europa”.

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