State of the Union: parità di genere, un miraggio lungo mille anni

State of the Union: parità di genere, un miraggio lungo mille anni
Diritti d'autore Panayiotis Tzamaros/ European Union 2012 - EP
Di Elena Cavallone
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Da anni il Consiglio europeo blocca una proposta europea per obbligare le società quotate in borsa ad avere il 40% del CDA al femminile. Uno studio europeo afferma che la parità di genere arriverà tra mille anni

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Un dato raccapricciante emerso questa settimana dovrebbe far riflettere sullo stato dell’uguaglianza di genere in Europa. Secondo un recente studio europeo, il divario salariale tra uomini e donne verrà colmato solo nel prossimo secolo.

Da anni sul tavolo dei leader europei è bloccata una proposta per costringere le società quotate in borsa a introdurre nei consigli di amministrazione il 40% di donne, un elemento che contribuirebbe a ridurre le discriminazioni salariali tra i due sessi.

Perché tanto ostruzionismo? Lo abbiamo chiesto a Evelyn Regner, presidente della commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere al Parlamento europeo e socialdemocratica austriaca.

Lei è una delle principali fautrici della direttiva #WomenOnBoards che è rimasta bloccata dalla burocrazia legislativa per quasi otto anni. Chi sono le forze contro cui sta combattendo?

Evelyn Regner: “È il Consiglio. Alcuni stati membri affermano che "WomenOnBoard è qualcosa di molto importante, ma meglio farlo a livello nazionale, non a livello europeo. Sfortunatamente non fanno niente a livello nazionale e quindi tutto è bloccato!”

Perché i consigli di amministrazione delle società sono un bastione del maschilismo che resiste ai cambiamenti che invece abbiamo osservato nel resto della società?

Evelyn Regner: “Si tratta di potere e di dover rinunciare a una fetta della torta. Quando i membri del CDA devono pensare a chi prendere come prossimo membro del consiglio non allargano l'orizzonte. E allargare l'orizzonte significa assumere donne, perché quando si hanno consigli di amministrazione diversificati, le aziende hanno più successo. Penso che sia una buona spiegazione”.

Le femministe affermano che è più importante lottare per la parità di retribuzione su livelli di reddito inferiori che per l'uguaglianza nel già privilegiato mondo dei consigli di amministrazione. Cosa ne pensa?

Evelyn Regner: “Abbiamo bisogno di entrambi, dal basso verso l'alto e dall'alto verso il basso. Certo, è necessario introdurre leggi sul lavoro per incoraggiare le donne a tutti i livelli. Ma un buon esempio potrebbe venire dal consiglio di amministrazione, è importante cambiare tutte queste politiche e i modi in cui è guidata un'azienda, va davvero fatto dall'alto verso il basso”.

L'ultimo rapporto dell'UE sulla situazione della parità salariale ha portato alla luce alcune valutazioni piuttosto sbalorditive, come in Francia dove si raggiungerà la parità salariale solo tra mille anni. Stiamo combattendo contro i mulini a vento?

Evelyn Regner: “No, non combattiamo contro i mulini a vento. Ma a passo di lumaca. Il progresso è davvero lento. In che tempi viviamo? Dobbiamo creare consapevolezza. Le cose non cadono dal cielo!”.

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