Vertice Ue, un passo avanti e uno indietro

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Diritti d'autore Francois Lenoir/AP
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Vertice Ue, un passo avanti e uno indietro

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Il gioco si fa duro al vertice europeo. Anche il presidente del consiglio europeo, il belga Charles Michel, comincia a fare pressione sull'Olanda e sulla sua ostinazione a voler mantenere il diritto di veto sugli aiuto e sull'uso dei fondi in bilancio. Gli incontri bilaterali si intensificano per evitare il peggio. Perché tra italia olanda è scontro totale. Conte si sbilancia in avanti e comprime la difesa dei Paesi Bassi. Il presidente del consiglio mette sul tavolo a sorpresa la questione del dumping fiscale olandese (e di altri Paesi che fanno della parsimonia un virtù) come forma di squilibrio del i bilanci nazionali.

In poche parole, in cambio di una sensibile riduzione dei 500 miliardi stanziati con garanzia, l'Aja, e gli altri frugali, dovrebbero accettare che la gestione degli aiuti venga assegnata alla Commissione sottraendola la potere degli stati membri, un modo aggirare il veto, spolverando la proposta di Charles Michel di venerdì sera.

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Per l'Italia non è accettabile, perchè significherebbe dare ad altri la possisibilità di controllare le politiche economiche nazionali.

Sul tavolo dei "magnifici sette" c'e la proposta del presidente del consiglio Charles Michel di ridurre l'entità degli aiuti garantiti, i 500 miliardi di euro. Rimane comunque il montante totale di 750 miliardi.

Infatti, è l'idea di fare da garanti sui 500 miliardi che non piace agli oculati nordici, temono di dover coprire denari erogati a cicale.

Bisognerà vedere ora se questa proposta farà cader l'insietnza olandese sul diritto di veto.

Il cancelliere austriaco Kurz non vuole "un'unione del debito a lungo termine".

Il capo del governo di Vienna, dice di "voler mostrare solidarietà, ma allo stesso tempo deve rappresentare i contribuenti austriaci".

L'Olandese Rutte chiede riforme in cambio di aiuti. dice che "i Paesi in difficlotà dovranno modificare il regime pensionistico e quelle del mercato del lavoro". Si riferisce probabilmente a quota 100.

Se l'Europa non trovasse un accordo per un intervento di sostegno alle economie in recessione l'euro sarebbe in grande pericolo, Per la delegazione italiana ormai non c'è più tempo, se gli aiuti per la ripresa non arrivano, a settembre crollerà tutto.

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