Le falene Bogong sono i primi invertebrati conosciuti a utilizzare le stelle per navigare su distanze così lunghe
Ogni anno, quando le temperature iniziano a salire, milioni di falene Bogong compiono un viaggio straordinario: volano per oltre 1.000 chilometri verso le fresche grotte delle Alpi australiane. Ma come riescono a orientarsi in un percorso che non hanno mai compiuto prima? Secondo un nuovo studio pubblicato su Nature, la risposta è scritta nel cielo.
Per la prima volta, gli scienziati hanno dimostrato che un invertebrato – in questo caso la falena Bogong – utilizza le stelle per guidarsi durante una migrazione su lunga distanza. Un comportamento fino a oggi osservato solo negli uccelli e in pochissimi altri animali.
Il team di ricercatori ha studiato il comportamento delle falene in un simulatore di volo progettato per riprodurre il cielo notturno. Quando le stelle apparivano nella loro posizione naturale, le falene volavano nella direzione corretta. Ma se le stelle venivano rimescolate in modo casuale, gli insetti si disorientavano, dimostrando chiaramente la dipendenza dalla mappa celeste.
"È una dimostrazione molto pulita e impressionante", ha dichiarato Kenneth Lohmann, esperto di navigazione animale presso l’Università della Carolina del Nord, non coinvolto nello studio. "Le falene usano davvero una visione del cielo notturno per guidare i loro movimenti".
Le falene sembrano affidarsi non solo al cielo, ma anche al campo magnetico terrestre. Resta però un mistero quali caratteristiche specifiche del firmamento le attraggano: la Via Lattea, una particolare configurazione stellare o forse un fenomeno ancora sconosciuto.
Una cosa è certa: "È straordinario che un animale con un cervello grande quanto un chicco di riso riesca a compiere un’impresa del genere", ha commentato David Dreyer, autore dello studio e ricercatore alla Lund University in Svezia.
Anche altri insetti, come gli scarabei stercorari, usano la Via Lattea per brevi spostamenti. Ma la migrazione delle Bogong rappresenta una delle più affascinanti dimostrazioni di orientamento celeste nel regno degli invertebrati.
Una nuova prova che il cielo, da millenni bussola degli esseri umani, continua a guidare creature molto più piccole in viaggi altrettanto straordinari.