Festa delle Luci 2017: a Lione di scena la magia

Festa delle Luci 2017: a Lione di scena la magia
Di Euronews
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Il Festival delle Luci di Lione attira ogni anno da tre a quattro milioni di visitatori.

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Il Festival delle Luci di Lione attira ogni anno da tre a quattro milioni di visitatori.

L’evento vanta decine di installazioni e una miriade di edifici, tra i più iconici della città, brillano nel cielo notturno.

PHILIPPE MORVAN, ARTISTA:

“Davanti a noi, c‘è un’opera chiamata Luminex, che consiste in un cilindro sul quale abbiamo posizionato 364 lampadine illuminate da LED: qui ci sono circa 3000 metri di cavi e circa 1000 connessioni”.

JAMES O’HAGAN, EURONEWS:

“Sin dalle sue umili origini, risalenti al 1600 come tradizione religiosa provinciale, la Festa delle Luci si è trasformata in un tentacolare evento urbano all’avanguardia del design, dell’innovazione e della ricerca artistica: andiamo alla ricerca degli artisti e degli organizzatori, per scoprire cosa comporta mettere insieme un evento di questa portata”.

Nell’anfiteatro gallo-romano che domina Lione, l’artista Damien Fontaine ha creato un’installazione davvero spettacolare, intrisa di fantasia, ispirata a una leggenda indù su un cavallo magico.

Per la prima volta, cavalli vivi sono stati rivestiti con un nuovo tipo di materiale in fibra ottica.

DAMIEN FONTAINE, ARTISTA:

“Siamo in un posto carico di storia, questo spettacolo è basato su una leggenda indù: questo cavallo, il cui nome è Balaha, poiché ha paura di un drago che viene da un’altra costellazione fugge dai cieli e viene a calcare la terra con il suo galoppo di luce”.

“Fu un ex tessitore che sviluppò questo concetto circa dieci anni fa e riuscì a creare una trama, una sorta di abbigliamento all’interno del quale tesseva fibre ottiche, davvero un processo unico vestire un cavallo, è un mondo nuovo”.

L’installazione dell’azienda olandese Mr Beam, ‘Insert Coin’, trasforma lo spazio pubblico in una storia coinvolgente popolata da personaggi animati di culto.

MEHDI ASSEM, CO-CREATORE:

“In realtà, è un omaggio ai giochi per computer, siamo tutti cresciuti giocando a questi giochi, a Pac Man, crescendo con loro, quindi questa è stata davvero una buona opportunità per noi di sprigionare energia, facendo risaltare la nostra creatività nell’animazione: fondamentalmente, raccontiamo una storia, sperando che il pubblico possa apprezzarla”.

BUCKO ARENDS, CO-CREATORE:

“Penso che questa sia una storia sulla collaborazione: i personaggi principali entrano in un mondo in cui sono sconosciuti, tuttavia si orientano in base alle loro precedenti esperienze ludiche, speriamo che il pubblico apprezzerà la storia e si sentirà in sintonia con i protagonisti”.

Parapendio artistico: Christophe Martine è affascinato dagli oggetti volanti che prendono vita con la luce.

Qui sono rappresentati due grandi gufi delle nevi, che custodiscono preziose uova galleggianti nella fontana sottostante.

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“Quello che volevamo era creare un mondo fantastico con due strutture che somigliassero a gufi, ma potremmo anche vederli come pesci, abbiamo cercato di lasciare spazio all’immaginazione, in modo che le persone possano vedere ciò che desiderano, con un nido: in effetti, questi uccelli andranno a covare nel nido e vedremo un gioco di luci che creerà l’illusione di una schiusa, questo schiudersi di luce farà vivere le strutture, l’idea è quella di offrire magia e poesia”.

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