Epic Games introduce un Darth Vader potenziato dall’intelligenza artificiale in Fortnite, con la voce del defunto James Earl Jones. Ma i fan lo giudicano inquietante e la SAG-AFTRA accusa: “Uso illecito della voce digitale, senza preavviso né accordo”
La galassia di Star Wars è entrata ancora una volta nel mondo di Fortnite, ma stavolta non c’è solo entusiasmo. Epic Games ha annunciato l’introduzione di un PNG (personaggio non giocabile) di Darth Vader potenziato dall’intelligenza artificiale, capace di interagire vocalmente con i giocatori.
La voce? Quella iconica di James Earl Jones, l’attore deceduto che ha reso leggendario il Signore dei Sith — ricreata digitalmente.
“Stratega con il Signore dei Sith per eccellenza. Con la tua voce. E lui risponderà usando l’IA conversazionale”, si legge nel comunicato ufficiale di Epic. “Darth Vader è tornato come boss in Battle Royale. Chiedetegli della Forza, dell’Impero Galattico... o delle strategie per sopravvivere alla Tempesta. Il Signore dei Sith ha delle opinioni”.
Una mossa che ha immediatamente acceso il dibattito online e messo Epic sotto i riflettori per motivi ben poco celebrativi.
Fan indignati: "È inquietante e irrispettoso"
La reazione del pubblico non si è fatta attendere. Sui social e su Reddit, moltissimi giocatori hanno definito l’iniziativa “inquietante”, “negromanzia digitale” e “un uso commerciale morboso della voce di un morto”.
“Non importa se la famiglia pensa che sia cool o meno. È comunque inquietante usare la voce di un defunto per lo sparatutto di tuo figlio”, ha scritto un utente.
“Non parteciperò a questo atto di resurrezione digitale e giudicherò chi lo fa. Vergognatevi tutti”, ha aggiunto un altro.
La famiglia di James Earl Jones ha espresso invece sostegno al progetto, affermando che l’attore “voleva che le nuove generazioni continuassero a vivere la sua interpretazione di Darth Vader”. Ma per molti questo non basta a giustificare l’uso dell’IA per replicare la voce di un artista scomparso.
Scandalo sindacale: l’IA sostituisce gli attori senza accordo
A complicare ulteriormente la situazione è arrivata anche l’azione legale della SAG-AFTRA, il sindacato degli attori statunitensi. Lunedì ha presentato un’accusa formale contro Llama Productions, sussidiaria di Epic Games, sostenendo che l’azienda abbia utilizzato voci generate dall’intelligenza artificiale senza negoziazione o preavviso, violando le regole sindacali.
“Sosteniamo il diritto dei membri a controllare le loro repliche digitali,” ha dichiarato il sindacato, “ma dobbiamo anche tutelare il nostro diritto a negoziare i termini d’uso dell’IA nei videogiochi, soprattutto quando sostituisce il lavoro umano”.
L’ombra lunga dell’IA sul futuro dell’intrattenimento
L’episodio di Fortnite x Star Wars è solo l’ultima manifestazione di un trend sempre più discusso: l’uso dell’IA per replicare voci, volti e interpretazioni artistiche. Mentre le tecnologie evolvono, cresce il timore che la creatività umana venga marginalizzata e i confini etici ignorati, specie quando coinvolgono persone scomparse.
Nel caso di Darth Vader, l’esperimento ha fatto più rumore per il backlash che per l’innovazione. E mentre Epic tace sulle critiche, resta una domanda aperta: fino a che punto possiamo — o dobbiamo — spingerci nel riportare in vita le icone del passato?