"I maestri cantori di Norimberga" di Wagner al Met di New York

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Di Katharina Rabillon
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Per l'occasione il maestro Antonio Pappano è tornato sul palco del teatro newyorchese dopo quasi 25 anni

Il Metropolitan Opera di New York mette in scena "I maestri cantori di Norimberga" di Wagner, capolavoro epico e opera tra le più lunghe del repertorio. Per l'occasione il maestro Antonio Pappano è tornato sul palco del Met dopo quasi 25 anni. Il Met ha riaperto le sue porte al pubblico dopo la decisione, un anno fa, di cancellare l'intera stagione 2020-2021 a causa della pandemia.

"Sono così felice per la riapertura del teatro. È tornato con la stessa forza ed energia di prima - ha detto Pappano -. Quella di Wagner è una commedia.  Certo, è uno spettacolo di quasi sei ore, ma è frizzante ed è un'esperienza che arricchisce il pubblico".

La storia, ambientata a Norimberga, ruota attorno a una corporazione di maestri cantori, realmente esistita, nella Germania rinascimentale. Il personaggio principale è il poeta ciabattino Hans Sachs, il più popolare dei maestri cantori, anche lui realmente esistito.

"Ogni volta sono sopraffatto da questo ruolo e dalla sua enorme dimensione - dice il baritono tedesco Michael Volle -. È una grande sfida vocalmente, ed è un personaggio così poliedrico: è un filosofo, un amante ed è anche una persona molto gelosa. È un momento incredibilmente bello quando canto le mie ultime note e poi arriva quel coro meraviglioso. E tu sei lì, dopo sei ore. Sei completamente esausto, ma soddisfatto di avercela fatta".

"Penso che la mia voce si adatti alla musica wagneriana - dice il soprano Lise Davidsen -. Essere diretta per la prima volta dal Maestro Pappano è un dono. Non è solo un direttore d'orchestra meraviglioso, è anche un allenatore meraviglioso".

"La libertà artistica e ascoltare ciò che gli altri hanno da dire: sono le cose più importanti comunicate da questa opera - dice Pappano -. Le tradizioni sono importanti, ma bisogna avere una mentalità aperta. Siamo su questo pianeta per imparare, ascoltare, vedere, sperimentare. Dopo sei ore c'è un senso di euforia e felicità per il fatto di essere arrivati fino alla fine. La conclusione è uguale all'inizio, un tripudio in do maggiore. È meraviglioso".

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