Lars von Trier, il "Provocatore", torna a Cannes

 Sofie Grabol, Siobhan Fallon Hogan, Lars Von Trier e Matt Dillon.
Sofie Grabol, Siobhan Fallon Hogan, Lars Von Trier e Matt Dillon.   -  Diritti d'autore  REUTERS/Stephane Mahe
Di Cristiano Tassinari

Lars von Trier "pentito"?

Sette anni dopo, Lars von Trier, 62 anni, provocatore per eccellenza del cinema europeo, torna a Cannes. Chissà se si è pentito...
Gli organizzatori lo sperano e gli hanno dedicato un bel "benvenuto" sul profilo Twitter del Festival.

Nel 2011, il regista danese, infatti, era stato bandito dal festival del cinema, dopo le sue dichiarazioni a sfondo nazista e la solidarietà espressa ad Hitler durante una conferenza stampa del suo film "Melancholia".

"Capisco Hitler, ma penso che abbia fatto delle cose sbagliate...eppure mi sembra di vederlo seduto nel suo bunker", dichiarò von Trier, al fianco di una sbigottita Kirsten Dunst.

Kirsten Dunst ascolta, sorpresa, le dichiarazioni di Lars von Trier.

All'epoca i commenti di von Trier erano stati definiti dal Consiglio di Cannes come "inaccettabili, intollerabili e contrari agli ideali di umanità e generosità che presiedono all'esistenza stessa del festival".

Nel 2011, al microfono di Wolgang Spindler, von Trier disse: "Le mie provocazioni sono normalmente più intelligenti, perché c'è una ragione per farle e qui è stato solo un mio errore, è stata una sciocchezza...non c'era motivo di far sentire male qualcuno, è stato un errore...mi dispiace".

E' il 2011, dopo lo scandalo: Wolfgang Spindler intervista Lars von Trier per Euronews

Il nuovo film: "The house that Jack built"

Ora, a Cannes, fuori concorso, arriva il nuovo film - il quindicesimo lungometraggio della sua carriera - di Lars von Trier, "The house that Jack built", un thriller-horror psicologico con Matt Dillon, Uma Thurman, Bruno Ganz, Sofie Grabol e Siobhan Fallon Hogan.

Ambientato in Svezia e in Danimarca, nel film **Matt Dillon interpreta un serial killer "creativo" in stile Jack Lo Squartatore. Un serial killer provocatore, un po' come il suo regista...

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REUTERS/Regis Duvignau
Il tatuaggio eloquente di Lars von Trier.REUTERS/Regis Duvignau

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Presentato a Cannes anche uno dei due film italiani in concorso: "Lazzaro felice"** di Alice Rohrwacher.