Con un'inflazione elevata e un'occupazione in calo, la Fed è sotto pressione. Per il presidente Jerome Powell tutte le opzioni sono sul tavolo
I mercati sono in fibrillazione per il prossimo discorso del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che venerdì terrà un discorso a Jackson Hole, in Wyoming. È qui che ogni anno si tiene il Jackson Hole Economic Symposium, la conferenza annuale dei banchieri centrali più influenti al mondo.
I discorsi tenuti nella piccola cittadina del Wyoming hanno storicamente influenzato le politiche monetarie internazionali. Il tema di quest'anno, "Mercati del lavoro in transizione", non potrebbe essere più azzeccato.
La Fed è sul filo del rasoio. L'inflazione rimane al di sopra dell'obiettivo del 2 per cento, ma il mercato del lavoro mostra segni di stanchezza. I mercati ipotizzano che la banca centrale potrebbe presto tagliare i tassi di interesse, forse già a settembre. I futures sui Fed funds indicano circa l'80 per cento di possibilità di un taglio di 25 punti base.
Ma i segnali mandati da Powell a Jackson Hole potrebbero complicare questa ipotesi.
Powell parla a Jackson Hole: cosa si aspettano gli economisti
Il simposio di quest'anno arriva sulla scia di una delle più controverse riunioni nella storia della Federal Open Market Committee (Fomc), l'organismo della Fed che decide il livello dei tassi di interesse negli Stati Uniti.
A luglio, due membri della Fomc, Michelle Bowman e Christopher Waller, hanno votato a favore di un taglio dei tassi, creando una spaccatura insolitamente forte nei ranghi della Fed.
I mercati ora vogliono chiarezza, ma potrebbero non ottenerla.
"Non ci aspettiamo un chiaro segnale sui tassi a Jackson Hole, ma piuttosto un messaggio chiaro sui dati attuali", ha dichiarato Rogier Quaedvlieg, economista senior per gli Stati Uniti per ABN Amro.
Powell potrebbe sottolineare gli squilibri nel mercato del lavoro ed esprimere preoccupazione per gli effetti dei dazi sull'inflazione. Potrebbe anche cogliere l'occasione per svelare i risultati della revisione quinquennale della Fed.
Secondo Quaedvlieg, la Fed potrebbe riaffermare il suo impegno verso un obiettivo di inflazione del 2 per cento.
Aditya Bhave, economista di Bank of America, ritiene che Powell voglia ridimensionare le aspettative del mercato.
"Potrebbe dire che l'orientamento politico rimane appropriato alla luce dei dati disponibili. Questa formulazione gli consentirebbe di tenere aperta l'opzione di tagliare i tassi in un momento successivo, nel caso in cui i dati sui posti di lavoro di agosto fossero molto bassi", ha detto Bhave.
Se Powell volesse preparare i mercati a un taglio dei tassi, nel suo discorso potrebbe concentrarsi sul mercato del lavoro e sull'indebolimento dei dati occupazionali. Questo segnalerebbe ai mercati che un taglio dei tassi è imminente.
Alla fine è probabile che Powell rifletta il più ampio consenso all'interno della Fomc, che sembra disposto a sostenere entrambe le opzioni a seconda dei dati futuri.
Anche Alejandro Cuadrado, responsabile strategico per il forex del gruppo bancario spagnolo BBVA, non si aspetta che Powell indichi una tempistica precisa per i tagli. "Powell continuerà ad abbracciare l'amata opzionalità della Fed", ha affermato Cuadrado.
Cuadrado ha indicato tre temi principali da tenere d'occhio: il mercato del lavoro, i cui dati sono sempre più confusi, l'inflazione sempre più elevata e la politica monetaria.
Le tensioni politiche sono alte
"Il presidente della Fed è in difficoltà", ha dichiarato James Knightley, economista del gruppo bancario olandese ING.
Solo poche settimane fa aveva insistito sul fatto che il mercato del lavoro non sta indebolendo, salvo poi rivedere i dati sui posti di lavoro fortemente al ribasso.
Powell potrebbe continuare a sostenere che il tasso di disoccupazione è attualmente un indicatore migliore rispetto ai dati sulle buste paga. Ma ha detto Knightley, "se ci fosse davvero carenza di manodopera, vedremmo una crescita salariale più forte. Non è così".
E poi c'è la tensione politica. Il Segretario al Tesoro Scott Bessent si è detto favorevole a un taglio di ben 50 punti base.
Stephen Miran, il candidato temporaneo di Trump per il consiglio della Fed, potrebbe spingere per un taglio ancora maggiore se confermato in tempo. Resta da vedere se figure come Bowman o Waller lo seguiranno.
Ma non si tratta solo di settembre. La questione più difficile è cosa succederà dopo.
Cosa aspettarsi dal discorso di Powell
Non si tratta tanto di quello che Powell dirà, quanto di quello che lascerà intendere. È improbabile che si impegni direttamente in una direzione, né che chiuda esplicitamente la porta ai tagli.
Con un altro rapporto sull’occupazione e nuovi dati sull'inflazione attesi prima di settembre, la strategia preferita dalla Fed è quella di tenere aperte tutte le opzioni.
La vera domanda è se i mercati glielo lasceranno fare.
I mercati si sono già mossi in previsione di un taglio. Se Powell vuole respingere queste aspettative dovrà essere più deciso del solito. Ma se si sente a suo agio con i prezzi di mercato, anche un vago cenno ai rischi del mercato del lavoro potrebbe bastare per rafforzare l'idea di una svolta.