In precedenza, a ogni cliente che prelevava contanti da uno sportello automatico di una banca diversa da quella in cui aveva un conto corrente veniva addebitato un costo aggiuntivo
Lunedì mattina è entrato in vigore il nuovo regolamento del Ministero delle Finanze greco che abolisce completamente le spese per il prelievo di contanti dagli sportelli automatici delle banche.
Fino ad oggi, ogni cliente che prelevava contanti da uno sportello automatico di una banca diversa da quella in cui aveva un conto corrente veniva addebitato di un costo aggiuntivo.
Allo stesso tempo, è stato introdotto un tetto nazionale di 1,50 euro per i prelievi da sportelli automatici di terzi, come quelli situati in varie zone turistiche e non appartenenti a una particolare banca.
Il regolamento prevede in dettaglio: la disaggregazione delle commissioni per i prelievi di contante tra tutte le banche che partecipano al sistema interbancario Dias; l'eliminazione delle commissioni da parte di fornitori terzi quando esiste un legame azionario diretto o indiretto con la banca del cliente; l'azzeramento delle commissioni anche per i prelievi da terzi nei comuni in cui opera un solo Atm; tetto di 1,50 euro per i prelievi da Atm di terzi su tutto il territorio nazionale,; richiesta gratuita del saldo per tutti i titolari di carta, indipendentemente dalla banca o dal fornitore di Atm; spese una tantum di 0,50 euro per l'invio di rimesse tramite canali digitali (web, mobile, internet banking) da fornitori terzi, alla pari con le spese bancarie; una legge che vieta alle banche di addebitare ai propri clienti il costo dei prelievi di contante.
Come si è arrivati all'introduzione del regolamento
Tutto è iniziato qualche settimana fa, quando una banca greca ha sostituito centinaia dei suoi bancomat con macchine simili di un fornitore terzo, di cui è rimasta azionista.
I clienti di questa banca si sono accorti che quando prelevavano contanti veniva loro addebitato un importo aggiuntivo di oltre 2 euro.
La questione è arrivata al Parlamento greco, con l'opposizione che ha criticato aspramente il governo per la questione e il Ministero delle Finanze che ha risposto che non avrebbe permesso alle banche di introdurre tali spese.