Secondo il rapporto Ubs, la ricchezza globale è aumentata del 4,6 per cento nel 2023, trainata dagli Stati Uniti che rappresentano quasi il 40 per cento dei milionari mondiali. La Cina guida la fascia media, ma resta il divario con l’élite
Un nuovo rapporto pubblicato oggi da Ubs, il colosso svizzero della gestione patrimoniale, rivela che la ricchezza netta globale è aumentata del 4,6 per cento nel corso del 2023. In particolare, le Americhe hanno visto un incremento superiore all’11 per cento, spinte dalla stabilità del dollaro e dai mercati finanziari in forte ripresa.
Gli Usa al vertice mondiale
Secondo il rapporto, gli Stati Uniti da soli rappresenteranno il 40 per cento del totale dei milionari mondiali nel 2024, confermando il loro ruolo dominante nella distribuzione globale della ricchezza. Questo primato è sostenuto dall’efficienza del sistema economico statunitense, dall’innovazione tecnologica e dall’attrattività degli investimenti finanziari.
La Cina guida la fascia media
Nella fascia di individui con patrimoni compresi tra 100.000 e 1 milione di dollari, è invece la Grande Cina (che include la Cina continentale, Hong Kong e Taiwan) a dominare, con una quota del 28,2 per cento. Seguono Europa occidentale (25,4 per cento) e Nord America (20,9 per cento). Questo evidenzia una crescita della classe media asiatica, anche se la distanza dalla fascia alta resta marcata.
Europa, Medio Oriente e Africa in ripresa
Il rapporto, citato da Reuters, sottolinea come l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) abbia avuto un ruolo centrale nella ripresa post-2022, dopo il calo registrato l’anno precedente, confermando una resilienza dei patrimoni nella regione.
Nonostante i dati positivi, il report evidenzia che oltre l’80 per cento degli adulti analizzati possiede meno di 100.000 dollari di patrimonio netto. Solo l’1,6 per cento degli adulti globali è classificato come milionario.
Ubs prevede che la ricchezza media pro capite continuerà a crescere nei prossimi cinque anni. Gli Stati Uniti manterranno la leadership, mentre la Cina continuerà a espandersi, ma a un ritmo più contenuto rispetto agli anni passati.