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Von der Leyen offre a Trump un accordo sui dazi "zero per zero" sui beni industriali tra Ue e Usa

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen Diritti d'autore  Virginia Mayo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Virginia Mayo/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Jorge Liboreiro
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"L'Europa è sempre pronta per un buon accordo", ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ribadendo però che in parallelo sta pensando ad "altre misure di ritorsione"

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La Commissione europea ha offerto agli Stati Uniti un accordo per rimuovere i dazi su tutti i beni industriali nell'ambito dei negoziati, ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen, sottolineando al contempo l'intenzione di attuare una ritorsione contro le politiche di Donald Trump in caso di fallimento dei colloqui.

Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato un dazio del 20 per cento su tutte le importazioni dall'Unione europea che entrerà in vigore il 9 aprile. Acciaio, alluminio e automobili sono soggetti invece a una tariffa doganale separata del 25 per cento.

In totale saranno colpiti oltre 380 miliardi di euro di prodotti fabbricati nell'Ue. Sono stati esentati i prodotti farmaceutici, il rame, il legname, i semiconduttori e l'energia.

"Siamo pronti a negoziare con gli Stati Uniti. Abbiamo offerto tariffe zero per zero per i beni industriali, come abbiamo fatto con successo con molti altri partner commerciali", ha dichiarato la presidente della Commissione europea lunedì pomeriggio.

"Perché l'Europa è sempre pronta a un buon accordo. Quindi lo teniamo sul tavolo. Ma siamo anche pronti a rispondere con contromisure e a difendere i nostri interessi".

L'accordo "zero per zero" è stato proposto in passato "ripetutamente" per il settore automobilistico, ha detto von der Leyen, "ma non c'è stata una reazione adeguata" da parte di Washington. Negli ultimi giorni, con l'intensificarsi dei colloqui, la Commissione ha esteso l'offerta a tutti i beni industriali. Non sono stati forniti ulteriori dettagli.

"Preferiamo avere una soluzione negoziata", ha detto la von der Leyen, avvertendo che il suo esecutivo userà "tutti gli strumenti" a disposizione per colpire "se necessario", compreso uno strumento anti-coercizione che è stato introdotto nel 2023 ma che non è mai stato attivato.

Preoccupano anche gli effetti indiretti della deviazione del commercio

Von der Leyen ha descritto i dazi di Trump come una "svolta importante per gli Stati Uniti", che avrebbe "costi immensi" per i consumatori e le imprese statunitensi e un colpo "massiccio" all'economia globale.

Mentre Washington ha descritto i dazi come "reciproci", Bruxelles ha respinto la sua logica come "non credibile né giustificata".

Oltre all'impatto immediato sui flussi commerciali Ue-Usa, che rischia di cancellare miliardi di euro, la Commissione è preoccupata anche per le potenziali ramificazioni che la decisione di Trump avrà sul commercio internazionale, in particolare sull'Asia.

I Paesi asiatici sono stati colpiti con aliquote più alte rispetto al blocco: 24 per cento per la Malesia, 26 per cento per l'India, 32 per cento per l'Indonesia, 36 per cento per la Thailandia, 46 per cento per il Vietnam, 48 per cento per il Laos e 49 per cento per la Cambogia, tra gli altri.

Alla Cina è stata applicata una tariffa "reciproca" del 34 per cento, che si aggiunge a quella precedente del 20 per cento, per un totale di ben il 54 per cento. Pechino ha già risposto.

I livelli sono così proibitivi che Bruxelles teme che i Paesi asiatici, le cui economie dipendono dalle esportazioni, siano esclusi dal mercato statunitense e dirottino i loro prodotti in Europa come alternativa. La Cina è particolarmente preoccupata, in quanto è già sottoposta a un intenso controllo per aver inondato l'Occidente di merci a basso costo e pesantemente sovvenzionate.

A questo proposito, durante il suo intervento di lunedì, von der Leyen ha annunciato la creazione di una nuova "task force" per monitorare da vicino i cambiamenti nel commercio globale.

"Ci proteggeremo anche dagli effetti indiretti della deviazione del commercio. A tal fine, istituiremo una 'Task Force per la sorveglianza delle importazioni'", ha dichiarato. "Esamineremo quali sono le importazioni storiche che abbiamo e abbiamo avuto e (se) c'è un'impennata specifica all'improvviso di un certo prodotto o in un certo settore su cui dobbiamo agire".

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