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La settimana dei mercati: le banche centrali daranno una spinta positiva agli investitori?

Vista generale della Banca d'Inghilterra nella City di Londra, giovedì 17 marzo 2022.
Vista generale della Banca d'Inghilterra nella City di Londra, giovedì 17 marzo 2022. Diritti d'autore  AP Photo
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Di Tina Teng
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Questa settimana le principali banche centrali decideranno sui tassi di interesse, fornendo indicazioni sulla traiettoria del mercato. Gli investitori si concentreranno in particolare sulle prospettive politiche della Fed, che potrebbe intervenire per risollevare una Wall Street traballante

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I principali indici dei mercati azionari globali hanno registrato perdite settimanali a causa dell'escalation della guerra commerciale. Sebbene la propensione al rischio si sia un po' ristabilita dopo il rimbalzo di venerdì, gli investitori si concentreranno sulle decisioni in materia di tassi d'interesse della Federal Reserve (Fed), della Bank of Japan (Boj), della Bank of England (Boe), della Banca nazionale svizzera (Snb) e della People's Bank of China (Pboc), per orientare la traiettoria del mercato questa settimana.

Le probabilità sono ora orientate verso una posizione più accomodante di queste grandi banche centrali. I dazi di Trump e i suoi sforzi per ridurre il deficit statunitense hanno aumentato i rischi di una recessione economica globale. Una politica monetaria più soft potrebbe offrire ai mercati azionari un'ulteriore opportunità di rimbalzo. In genere, una "Fed put" potrebbe aiutare Wall Street a riprendersi da un territorio di correzione.

La Fed manterrà i tassi fermi

La decisione della Fed sui tassi sarà l'evento più critico per i mercati finanziari. La banca ha abbassato i tassi di un intero punto percentuale, portandoli tra il 4,25 per cento e il 4,5 per cento nel 2024. A gennaio ha messo in pausa il ciclo di allentamento a causa della tenuta del mercato del lavoro e dell'inflazione ostinata.

La Fed manterrà probabilmente il tasso di interesse invariato fino a giugno, prima di quanto previsto in precedenza a settembre. I dazi di Trump hanno peggiorato le prospettive economiche e i dati recenti hanno suggerito che il sentimento dei consumatori è crollato ai minimi di due anni negli Stati Uniti a causa delle preoccupazioni sull'inflazione. Inoltre, l'indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti (Cpi) è risultato più freddo del previsto a febbraio, sostenendo anche la tesi di un taglio dei tassi più rapido.

Pur esprimendo preoccupazioni sulle prospettive economiche, la Fed probabilmente sottolineerà la necessità di ulteriori prove di un raffreddamento sostenibile dei prezzi al consumo. Pertanto, le indicazioni della banca sul percorso dei tassi saranno un fattore chiave per il sentiment del mercato. Una posizione accomodante, o la cosiddetta "Fed put", potrebbe innescare un forte rimbalzo dei mercati azionari statunitensi, come avvenuto durante il primo mandato di Trump. Ciò potrebbe anche indebolire ulteriormente il dollaro Usa e spingere al rialzo le altre valute, in particolare l'euro.

La Bank of England potrebbe mantenere i tassi fermi

Si prevede che questa settimana la Boe manterrà il tasso d'interesse invariato al 4,5 per cento a causa dell'impennata dell'inflazione a gennaio. Tuttavia, i tassi swap mostrano che la banca potrebbe tagliare i tassi di interesse a maggio e agosto di quest'anno, più di quanto previsto in precedenza, quando si prevedeva un solo taglio a causa delle preoccupazioni per la crescita nel Regno Unito.

Inoltre, la necessità di aumentare la spesa per la difesa in Europa e la riforma fiscale della Germania hanno aumentato le probabilità che la Banca centrale europea continui ad allentare la politica monetaria, promuovendo probabilmente la Boe a seguirne l'esempio.

La sterlina britannica ha registrato un'impennata rispetto al dollaro Usa, rispecchiando la tendenza dell'euro sull'ottimismo per l'aumento della spesa pubblica. Tuttavia, la sterlina potrebbe essere stata iper comprata, con il rischio di una correzione a breve termine.

La Bank of Japan si asterrà dal rialzo dei tassi

Anche la Boj probabilmente manterrà il suo tasso di riferimento allo 0,5 per cento questa settimana, interrompendo un ciclo di rialzi iniziato nel marzo dello scorso anno. La banca ha aumentato il tasso di deposito per la terza volta a gennaio, dopo i rialzi di marzo e giugno dello scorso anno. Tuttavia, il governatore Ueda potrebbe esprimere preoccupazioni circa l'impatto economico di un aumento dei tassi di interesse in presenza di incertezze commerciali globali.

Lo yen giapponese è salito quest'anno in quanto considerato un bene rifugio, mentre i rialzi dei tassi della Boj hanno rappresentato un fattore rialzista. L'inflazione giapponese è rimasta stabile a gennaio, con l'Ipc core al 3,2 per cento. Tuttavia, ciò potrebbe non modificare le aspettative di un rallentamento dei rialzi dei tassi da parte della banca a causa delle minacce tariffarie.

La Banca nazionale svizzera abbasserà il tasso d'interesse

Si prevede che la Snb taglierà ulteriormente i tassi d'interesse di 25 punti base, portandoli allo 0,25 per cento, per la quinta volta consecutiva da marzo 2024. La Banca nazionale svizzera è la prima grande banca centrale ad avviare un ciclo di allentamento in un contesto di raffreddamento dell'inflazione e di rallentamento della crescita economica. Tuttavia, potrebbe essere l'ultimo taglio dei tassi di questo ciclo, poiché è improbabile che la banca riporti il tasso di interesse in territorio negativo.

La Cina manterrà i tassi invariati

La People's Bank of China manterrà probabilmente invariati i suoi tassi di riferimento - i tassi di riferimento a 1 e 5 anni - al 3,1 per cento e al 3,6 per cento. Tuttavia, si prevede che Pechino imponga ulteriori politiche di stimolo in presenza di crescenti tensioni commerciali con gli Stati Uniti.

Nel corso della riunione annuale del governo all'inizio del mese, Pechino ha fissato l'obiettivo di crescita economica al 5 per cento e ha innalzato il livello di deficit a un massimo di tre decenni del 4 per cento.

Questa settimana la Cina pubblicherà anche importanti dati economici, tra cui la produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti in capitale fisso. Questi dati saranno indicatori critici che guideranno la traiettoria economica.

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