Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il mese prossimo procederà con i dazi su Canada e Messico e inasprirà le regole sugli investimenti cinesi negli Stati Uniti. Mercati in calo, con l'eccezione Germania. La ricerca di beni rifugio spinge la corsa verso l'alto dell'oro
Nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca, il Presidente Trump ha dichiarato che i dazi su Canada e Messico verranno applicati il mese prossimo.
L'annuncio è arrivato lunedì, dopo la firma di un memorandum che chiedeva a un comitato governativo di limitare la spesa cinese in ambito tecnologico, energetico e in altri settori strategici statunitensi.
Entrambe le azioni rischiano di provocare una guerra commerciale, mettendo sotto pressione i mercati mondiali.
Trump procederà con le tariffe su Canada e Messico
A inizio mese Trump aveva annunciato un piano che prevedeva l'imposizione di dazi del 25 per cento su Canada e Messico e del 10 per cento sul petrolio canadese, con entrata in vigore prevista per il 4 febbraio.
Ha poi rimandato di un mese, dopo che entrambi i Paesi hanno accettato di rafforzare i controlli alle frontiere per fermare gli immigrati clandestini e il traffico di droga, in particolare il fentanyl.
Subito dopo ha annunciato un piano per imporre dazi al 25 per cento sulle importazioni di acciaio e alluminio, seguito da un ordine esecutivo per indagare sui dazi che i partner commerciali impongono agli Usa.
Entrambe le iniziative dovrebbero avere il semaforo verde ad aprile. Come detto, Canada e Messico dovranno affrontare dazi aggiuntivi, che avranno un impatto economico significativo su entrambi i Paesi.
L'inasprimento della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina
Oltre all'annuncio delle tariffe su Messico e Canada, questo mese Trump ha imposto anche dazi del 10 per cento sulle merci cinesi, provocando ritorsioni da parte del governo cinese.
Nel fine settimana ha proposto di imporre tasse per l'utilizzo di navi commerciali prodotte in Cina, per limitare la posizione dominante del Paese nella produzione di imbarcazioni.
Venerdì scorso il presidente degli Stati Uniti ha firmato un memorandum per ordinare alla Commissione per gli investimenti esteri di limitare gli investimenti cinesi negli Usa. L'ordine afferma che la Cina "sfrutta il nostro capitale e il nostro ingegno per finanziare e modernizzare la propria industria militare, di intelligence e di sicurezza, ponendo minacce dirette alla sicurezza degli Stati Uniti".
Washington stabilirà nuove regole, "per frenare lo sfruttamento dei propri capitali, della tecnologia e delle conoscenze da parte di avversari stranieri come la Cina, per garantire che siano consentiti solo gli investimenti che giovano agli interessi americani", si legge nell'ordine.
In risposta, il Ministero del Commercio cinese ha dichiarato in un comunicato che le nuove regole sono "irragionevoli" e "distorceranno ulteriormente gli investimenti bilaterali, non avvantaggiando né gli Stati Uniti né la Cina".
Ha aggiunto che Pechino ha esortato gli Stati Uniti a "smettere di politicizzare e strumentalizzare le questioni economiche e commerciali", avvertendo che "prenderà le misure necessarie per salvaguardare i suoi legittimi diritti e interessi".
Mercati azionari in calo, eccezione Germania
Il sentiment degli investitori è sceso in seguito alle minacce di Trump in materia di dazi e commercio.
I mercati azionari globali sono scesi nella giornata di lunedì: tre benchmark statunitensi, tra cui il Dow Jones Industrial Average, l'S&P 500 e il Nasdaq, hanno prolungato una striscia di tre giorni di perdite.
I mercati cinesi hanno interrotto un mese di crescita, che era stato trainata a livello di consumi dal capodanno lunare: l'indice Hang Seng registra le perdite peggiori dal febbraio 2022. L'indice ha aperto in forte ribasso, prima di rimbalzare martedì.
Al contrario, il Dax tedesco è cresciuto, trainato dall'ottimismo per i risultati delle elezioni. Tuttavia, è probabile che i negoziati per la formazione del nuovo governo tedesco portino a fluttuazioni ancora difficili da controllare.
Il dollaro statunitense si rafforza, l'oro tocca un nuovo massimo
Per quanto riguarda le valute, il dollaro Usa si è rafforzato, al contrario del dollaro canadese, il peso messicano e lo yuan cinese. L'euro si è ritirato dai massimi intraday ed è rimasto stabile rispetto al dollaro.
L'oro ha toccato un nuovo massimo grazie all'aumento della domanda di beni rifugio in seguito alle incertezze economiche.
Tuttavia, il rafforzamento del dollaro statunitense potrebbe frenare il suo slancio verso l'alto, mentre un segnale di ipercomprato potrebbe portare a una correzione del prezzo del metallo prezioso.