Lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan degli Emirati Arabi Uniti è a Roma per due giorni per la prima visita di Stato di un presidente emiratino
Sono oltre 40 le intese per 40 miliardi di dollari firmate lunedì tra Giorgia Meloni e lo sceicco Mohamed bin Zayed, per due giorni a Roma per la "prima visita di Stato" di un presidente emiratino.
Dopo l'incontro a Palazzo Chigi in mattinata, i riflettori si sono poi spostati al Parco dei Principi nel quartiere Parioli di Roma dove, oltre alle delegazioni dei due Paesi, erano presenti circa 300 aziende per il business Forum Italia-Emirati Arabi Uniti.
Cosa prevede il protocollo Italia-Emirati Arabi Uniti: dall'AI alla difesa
Gli investimenti miliardari mirano a promuovere l'attuazione di progetti settoriali di interesse comune nel settore energetico nonché alla promozione di investimenti, ricerca e sviluppo, progetti strategici anche in collaborazione con Paesi terzi. Dall'intelligenza artificiale alla difesa, dai data center allo spazio fino alle terre rare, il protocollo firmato abbraccia alcuni dei capisaldi del governo italiano, compreso lo sviluppo del Piano Mattei, in quella che è stata definita una "cooperazione profonda" che avvicina due partner "apparentemente lontani o con interessi potenzialmente divergenti".
Gli accordi interessano sia i ministeri - dall'istruzione, all'università e ricerca, a quello delle imprese e del made in Italy - sia le aziende private, con le big tutte schierate (Cdp, Eni, Enel, Leonardo, Fincantieri, Sace, Tim, Intesa Sanpaolo solo per citarne alcune). Gli Emirati, ha ricordato anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, "sono il primo mercato di destinazione dell'export italiano nell'ampia regione del Medio Oriente - Nord Africa, area assolutamente strategica per un Paese proiettato verso il Mediterraneo allargato come l'Italia".
Cooperazione militare e di Africa
Tra gli impegni siglati da Meloni e bin Zayed, messi nero su bianco in una dichiarazione congiunta tra i due Paesi, quello di aumentare la "cooperazione militare e di sicurezza" per "rafforzare la capacità di difesa e di promuovere la stabilità regionale", ma anche quella di sviluppare infrastrutture e soluzioni sostenibili nel campo dell'energia, compresa quella "nucleare pacifica".
I due "hanno anche esplorato le opportunità di cooperazione con altri partner, in particolare in Africa", concentrate anche attraverso un parternariato apposito in ambito "energetico e dell'acqua". Roma continuerà inoltre a sostenere gli Emirati nelle trattative per stringere accordi anche a livello europeo, dopo avere già aiutato il Paese ad adeguare la normativa antiriciclaggio, che ha consentito ad Abu Dhabi di uscire dalla lista grigia.