Le elezioni americane avranno sicuramente un impatto sui mercati azionari e sui titoli di Stato. Ecco un'analisi dettagliata delle potenziali reazioni di questi strumenti finanziari in caso di risultati diversi
I mercati si sono preparati alle elezioni presidenziali statunitensi per tutto il mese, con un picco di incertezza che ha portato a una notevole volatilità.
La corsa serrata tra Trump e Harris ha indotto gli investitori a orientarsi verso beni rifugio e a coprire i rischi. Tuttavia, né il "Trump Trade" né l'"Harris Trade" offrono una strategia sicura e garantita, poiché in ultima analisi sarà l'attuazione delle politiche post-elettorali a determinare l'andamento dei mercati.
La reazione immediata del mercato potrebbe essere un'inversione di tendenza all'annuncio di un risultato decisivo.
Michael Brown, Senior Research Strategist di Pepperstone London, ha osservato che "la maggiore spinta al rischio, a prescindere da chi vincerà, sarà la certezza del risultato".
Ha aggiunto: "I mercati desiderano continuamente la certezza, che un tale risultato fornirebbe, e permetterebbe a coloro che hanno coperto il rischio legato alle elezioni di sciogliere le posizioni e rientrare nella mischia".
I mercati azionari dovrebbero riprendersi dai ribassi
Si prevede che i mercati azionari globali sperimenteranno una forte volatilità durante le ore di voto del 5 novembre, potenzialmente simile alle reazioni viste durante il referendum sulla Brexit e le elezioni statunitensi del 2016. In occasione delle ultime elezioni statunitensi, i mercati hanno ceduto prima dell'Election Day ma si sono ripresi dopo il discorso di vittoria di Trump.
La storia non si ripete necessariamente, ma i movimenti recenti hanno mostrato delle analogie.
Volatilità e benchmark globali
L'indice di volatilità CBOE, una misura standard per la copertura dei rischi, ha registrato un'impennata del 35% in ottobre a causa dell'aumento dei premi di rischio.
I principali benchmark globali, come l'S&P 500, l'Euro Stoxx 600 e l'ASX 200, hanno subito una battuta d'arresto, con cali tra il 2% e il 3% nelle ultime due settimane, a causa del sentimento di risk-off.
Brown ha aggiunto che i mercati stanno valutando un range di volatilità tra il 2% e il 3% per questi indici nei prossimi cinque giorni di trading. Ciò potrebbe significare che i mercati azionari potrebbero recuperare le perdite subite la prossima settimana, se non ci saranno riconteggi o eventi che prolunghino l'incertezza.
L'impatto di un'eventuale imposizione di tariffe
Nel lungo periodo, i titoli potrebbero subire pressioni con una presidenza Trump se le sue politiche, come l'imposizione di tariffe, venissero attuate.
Ad esempio, i mercati globali hanno subito un forte sell-off durante la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina nel 2018, con un'inversione di tendenza solo dopo la ripresa dei tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nel 2019.
Da settembre, la Fed ha già iniziato a tagliare i tassi e probabilmente continuerà a farlo fino a dicembre, sostenendo potenzialmente un trend rialzista delle azioni.
Tuttavia, una vittoria di Trump potrebbe introdurre una maggiore volatilità di mercato nei prossimi due anni, mentre una vittoria di Harris potrebbe fornire una prospettiva economica più stabile, consentendo ai mercati di seguire naturalmente le forze economiche.
Il trend al ribasso delle obbligazioni potrebbe continuare
I titoli di Stato statunitensi hanno subito forti ribassi nel mese di ottobre a causa di due fattori principali.
In primo luogo, i dati occupazionali di settembre hanno mostrato che il mercato del lavoro statunitense è più resistente del previsto. In seguito al consistente taglio dei tassi da parte della Fed a settembre, i prezzi delle obbligazioni sono inizialmente aumentati a fronte di un calo dei rendimenti, dato che questi ultimi si muovono inversamente.
Tuttavia, il mercato ha successivamente modificato le proprie previsioni sui tagli della Fed, prevedendo un approccio più graduale, che ha spinto i rendimenti al rialzo e ha portato a un sell-off delle obbligazioni.
In secondo luogo, il "Trump Trade" ha svolto un ruolo importante nell'aumento dei rendimenti dei Treasury statunitensi, poiché si prevede che le sue politiche faranno salire l'inflazione, incoraggiando la Fed a rallentare ulteriori tagli dei tassi. I rendimenti obbligazionari, soprattutto quelli dei titoli a breve termine, spesso implicano le aspettative del mercato sull'andamento dei tassi d'interesse.
Se arriva Trump, potrebbe intensificarsi il sell-off
Una vittoria di Trump potrebbe intensificare i sell-off in quanto le sue politiche potrebbero aumentare il deficit di bilancio e aggiungere pressione inflazionistica, costringendo la Fed a frenare il ritmo dei tagli dei tassi.
Una presidenza Harris non produrrebbe necessariamente un effetto opposto sul mercato obbligazionario, poiché anche le sue politiche potrebbero aumentare il debito pubblico e il deficit, anche se forse in misura minore.
Il risultato più equilibrato per le obbligazioni potrebbe essere un Congresso diviso, che potrebbe limitare la spesa pubblica eccessiva e allentare le pressioni inflazionistiche.