Il Messico invia negli Stati Uniti l'80% di tutte le sue esportazioni
Modernizzare l’accordo di libero scambio dei Paesi del Nord America, senza rinegoziarlo. Subito dopo il Canada, anche il Messico invita il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, a una discussione sul Nafta.
La cancellazione p la modifica dell’intesa è uno dei punti del programma economico di Trump, che l’ha definita “la peggiore mai approvata dagli Stati Uniti”.
“Il rapporto bilaterale tra il Messico e gli Stati Uniti non finisce, né comincia con un’elezione – dice oggi Claudia Ruiz Massieu, ministra degli Esteri del Messico – Al contrario, il Messico e gli Stati Uniti hanno una delle più profonde, istituzionalizzate, mature e solide alleanze che il mondo abbia mai visto realizzarsi tra due Paesi”.
Trump si è detto pronto a imporre dazi del 135%, una proposta che stroncherebbe l’economia messicana. Il Paese invia negli Stati Uniti l’80% di tutte le sue esportazioni.
“Bisognerà essere subito chiari, sulle intenzioni degli Stati Uniti nei futuri rapporti con il Messico – sostiene l’analista economico, Luis De La Calle – Ma dobbiamo anche essere consapevoli che molto probabilmente non ci sarà una proposta così radicale, perché ci sono vantaggi per entrambe le economie”.
L’accordo di libero scambio fra Canada, Messico e Stati Uniti è in vigore da 22 anni e ha portato molte aziende statunitensi a delocalizzare oltre il Rio Grande, creando, nei primi 9 mesi del 2016, un deficit commerciale di 54 miliardi di dollari solo nel settore auto.
Il #Messico è pronto al dialogo con #Trump sul #Nafta. Ma non a rinegoziarlo https://t.co/S4QGoqmBchpic.twitter.com/XzEzUuukn2
— Il Foglio (@ilfoglio_it) November 11, 2016
I danni della delocalizzazione grazie al NAFTA. https://t.co/ataftCNfyI
— Jean (@JeanLaLira) November 9, 2016