Un'esplosione in una moschea alawita nella terza città della Siria ha provocato almeno otto morti e 18 feriti. Le autorità stanno indagando sull'attacco
Otto persone sono state uccise e 18 sono rimaste ferite in un apparente attacco dinamitardo contro la moschea Imam Ali bin Abi Talib della minoranza alawita, a Homs, in Siria, durante la preghiera del venerdì.
I soccorritori hanno trasportato le vittime in ospedale mentre le forze di sicurezza hanno isolato l'area.
I post sui social media hanno attribuito l'attacco alla fazione estremista jihadista Ansar al-Sunna, anche se nessuna dichiarazione ufficiale lo ha confermato. Il gruppo ha già minacciato di prendere di mira aree a maggioranza alawita a Homs, Tartus e Latakia.
Violenza in aumento a Homs
Il quartiere di Wadi al-Dahab ospita una delle più grandi comunità alawite di Homs. Qui si sono verificati una serie di omicidi di recente, tra cui quello di una maestra che è morta quando una bomba è stata lanciata nella sua casa.
Fonti locali hanno riferito a Euronews che le forze di sicurezza hanno isolato il sito, hanno evacuato le vittime e avviato un'indagine, chiudendo parzialmente le strade che portano al luogo dell'esplosione.
A fine novembre, Homs ha vissuto momenti di forte tensione in seguito all'uccisione di una coppia di coniugi appartenenti a un'importante tribù beduina, che ha inasprito le divisioni nella terza città più grande della Siria.
I corpi della coppia sono stati scoperti nella loro casa nel sud di Homs. Secondo l'agenzia di stampa siriana Sana, il corpo della moglie presentava segni di bruciature e sulla scena sono stati trovati slogan offensivi.
Le autorità hanno risposto dispiegando le forze di sicurezza, imponendo il coprifuoco e rilasciando dichiarazioni che invitavano alla moderazione. È seguita un'ondata di attacchi di rappresaglia, che ha spinto le autorità a imporre un coprifuoco domenica sera, che si è protratto fino a lunedì sera, prima che la violenza si placasse, ha riferito l'agenzia.
L'attentato di venerdì si è verificato un giorno dopo che le forze siriane avevano implementato misure di sicurezza rafforzate per le celebrazioni natalizie. Le operazioni di sicurezza coordinate con la coalizione internazionale hanno preso di mira le cellule del gruppo jihadista del cosiddetto Stato Islamico in diverse regioni siriane, in particolare nella campagna di Damasco.