Il governo di Aragona ha approvato un compenso per l'abbattimento dei cinghiali. L'epidemia di peste suina africana sta mettendo in difficoltà molte aziende, i sindacati denunciato 300 licenziamenti ingiustificati
Per combattere l'epidemia di peste suina africana, il governo di Aragona, in Spagna, ha stabilito l'approvazione di un decreto legge regionale per sovvenzionare i proprietari di riserve di caccia con un massimo di 30 euro per ogni cinghiale cacciato a partire da questo giovedì.
Il compenso può arrivare fino a 55 euro per il trasporto degli animali ai centri autorizzati di raccolta della carne di selvaggina. La misura arriva a fronte dell'attuale crisi del settore agroalimentare a seguito dell'epidemia di peste suina africana in Catalogna.
Javier Rincón, ministro dell'Agricoltura, dell'allevamento e dell'alimentazione del governo aragonese, ha sottolineato in una conferenza stampa che l**'Aragona rimane indenne dalla peste** suina che, per il momento, colpisce una zona specifica della provincia di Barcellona: la catena montuosa di Collserola, a nord-ovest della metropoli catalana.
Il provvedimento, quindi, viene preso come misura preventiva in una comunità in cui si stima che quattro posti di lavoro su dieci nel settore agroalimentare siano legati al settore suinicolo. Inoltre, stabilisce la possibilità di imporre un aumento della caccia ai proprietari di selvaggina se non lo fanno volontariamente, ha detto il ministro.
Le misure sono valide per tutta l'Aragona, ma la priorità sarà data alle cinque regioni orientali confinanti con la Catalogna: Ribagorza, La Litera, Bajo Cinca, Bajo Aragón-Caspe e Matarraña.
L'azienda di carne licenzia 300 lavoratori temporanei a causa di una crisi sanitaria
Secondo il sindacato Comisiones Obreras, il gruppo aragonese di carne Jorge ha licenziato trecento dipendenti con contratto temporaneo dopo la crisi per la peste suina. Le persone colpite lavoravano nello stabilimento di Osona, nel centro della provincia di Barcellona: una zona con una grande tradizione di carne in Catalogna.
Il ministro dell'Agricoltura, dell'Allevamento, della Pesca e dell'Alimentazione, Òscar Ordeig, ha chiesto ai macelli e alle aziende del settore "calma e responsabilità" nella situazione, mentre il sindacato ha chiesto al gruppo di sedersi al tavolo per negoziare la situazione dei suoi dipendenti.