1,2 milioni di persone votano vper il nuovo presidente della Repubblica Srpska dopo che Milorad Dodik è stato bandito dalla politica per sei anni da un tribunale ad agosto
La Repubblica Srpska, l'entità federale serba della Bosnia-Erzegovina, elegge questa domenica un nuovo presidente, per succedere al Milorad Dodik.
L'ex leader è stato spesso criticato per le sue politiche filorusse e separatiste da Sarajevo. Ad agosto un tribunale locale ha bandito Dodik dalla politica per 6 anni, seppure il politico ha evitato il carcere grazie a una multa e alle dimissioni da presidente della Repubblica Srpska.
1,2 milioni di elettori sono chiamati al voto. I candidati alla presidenza sono sei e il nuovo presidente resterà in carica per un anno, di fatto per completare il mandato del presidente dimissionario prima delle elezioni generali di ottobre del 2026.
Il favorito è Sinisa Karan, attuale ministro del governo di Banja Luka, e candidato di Dodik. L'opposizione sostiene Branko Blanusa.
La vicenda di Dodik in Bosnia-Erzegovina
La Procura federale della Bosnia ha presentato le accuse contro Dodik nell'agosto 2023, in base a una sezione del Codice penale che prevede una pena detentiva e il divieto di ricoprire cariche fino a dieci anni per chiunque non rispetti, attui o ostacoli le decisioni dell'Alto rappresentante per la Bosnia ed Erzegovina.
La carica - che rappresenta la massima autorità civile del paese ed è stata istituita dagli Accordi di Dayton del 1995 per supervisionare l'attuazione degli accordi di pace - è ricoperta attualmente dal tedesco Christian Schmidt.
Dodik è stato accusato di avere ignorato le decisioni di Schmidt e di avere voluto una legge locale che respinge l'autorità e i poteri dell'Alto rappresentante, al cui ufficio a Sarajevo domenica è stato recapitato un elmetto nazista con un messaggio intitolato "Lettera all'Occupante".
Autore dell'iniziativa è stato il ministro per il Commercio estero della Republika Srpska, Staša Košarac, che ha condiviso la lettera sui social network. Nel testo il politico nazionalista serbo chiede a Schmidt "di lasciare il Paese", la cui "gente dovrebbe decidere il proprio destino senza di voi".