Il Mali, insieme ai vicini Niger e Burkina Faso, è governato da giunte militari che hanno preso il potere con la forza negli ultimi anni
La giunta al potere nel Mali ha sospeso venerdì due canali televisivi francesi per aver trasmesso presunte false informazioni sul blocco del carburante imposto dal gruppo legato ad al-Qaeda, Jama'at Nusrat al-Islam wal-Musilimin (JNIM).
Il provvedimento riguarda TF1 e LCI
L'Alta Autorità per le Comunicazioni della nazione africana ha dichiarato, in una lettera datata 13 novembre e resa pubblica venerdì, di aver applicato la sospensione a TF1 e LCI, sostenendo che i due canali televisivi avrebbero diffuso "affermazioni non verificate" in una trasmissione del 9 novembre.
"I servizi televisivi di LCI e TF1 sono stati rimossi dai vostri pacchetti fino a nuovo avviso", si legge nel documento. Ad essere contestati sono in particolare tre affermazioni mandate in onda dalle due emittenti: "la giunta ha vietato la vendita di carburante", "le regioni di Kayes e Nioro sono completamente bloccate" e "i terroristi sono ormai vicini a far cadere la capitale Bamako".
Da settembre, il gruppo JNIM ha imposto un blocco al carburante che entra in Mali, un Paese senza sbocco sul mare. Nelle ultime settimane, la carenza causata dalla decisione ha creato lunghe file alle stazioni di servizio e ha ulteriormente deteriorato la situazione della sicurezza nel Paese.
Diverse ambasciate occidentali hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare il Mali
Diverse ambasciate occidentali, in particolare quelle di Stati Uniti e Francia, hanno chiesto ai loro cittadini di lasciare il Mali, che insieme ai vicini Niger e Burkina Faso, è governato da giunte militari che hanno preso il potere con la forza negli ultimi anni, impegnandosi a garantire maggiore sicurezza ai cittadini.
Ma la situazione della sicurezza nella regione del Sahel è peggiorata da quando le giunte hanno preso il potere, secondo gli analisti, con un numero record di attacchi e di civili uccisi sia dai militanti islamici che dalle forze governative.