Chi accede a siti pornografici in Italia dovrà dimostrare di avere compiuto i diciotto anni, in ottemperanza a una delibera dell'Agcom della scorsa primavera, che però sarà implementata completamente di qui a fine gennaio
È entrata in vigore oggi, mercoledì 12 novembre, la nuova regolamentazione sull'accesso ai siti pornografici in Italia.
Concretamente, i portali che propongono tali contenuti devono essersi dotati di sistemi che permettano di accertare l'età degli utenti che, al fine di impedire l'accesso ai minori di diciotto anni (ma il tutto sarà implementato completamente di qui a fine gennaio).
Una disciplina che punta a tutelare la dignità e il benessere fisico e mentale dei minorenni
Le novità sono contenute in una delibera approvata nella scorsa primavera dall’Autorità per le garanzie per le comunicazioni (Agcom). Lo stop all'accesso da parte dei minorenni è stato disposto "in considerazione delle capacità lesive della loro dignità e del benessere fisico e mentale, costituendo un problema di salute pubblica”.
Le modalità per il controllo dell'età sono state decise dalla stessa Agcom dopo una consultazione pubblica, che aveva dato appunto sei mesi di tempo ai gestori per adeguarsi. La stessa agenzia ha quindi predisposto una prima lista di gestori di siti web e di fornitori delle piattaforme di condivisione video che diffondono in Italia immagini e video a carattere pornografico. L'elenco verrà quindi aggiornato sulla base di successive verifiche.
Come funziona ora l'accesso ai siti pornografici
In termini concreti, per consentire di assicurarsi che gli utenti siano maggiorenni non sarà sufficiente cliccare su un pulsante e fornire una sorta di "autocertificazione": a farlo saranno "soggetti terzi indipendenti certificati, definendo un processo basato su due passaggi, logicamente separati, della identificazione e autenticazione della persona identificata, per ciascuna sessione di utilizzo del servizio regolamentato".
La ragione per la quale entrano in gioco realtà terze è che non devono essere i gestori dei siti in questione a maneggiare direttamente i dati personali. Per la stessa ragione, non è possibile caricare documenti d'identità, né utilizzare lo Spid.
Il sistema del "doppio anonimato" per tutelare il più possibile gli utenti
Si potrà ad esempio utilizzare una App apposita per la gestione dell'identità digitale: in questo modo, spiega l'Agcom "l'utente può effettuare l’identificazione e fornire la prova dell’età al sito web o alla piattaforma visitata. Tale sistema assicura un livello di sicurezza adeguato al rischio e il rispetto della minimizzazione dei dati personali raccolti. Il meccanismo di 'doppio anonimato' non consente infatti ai fornitori di verifica dell'età di sapere per quale servizio viene emessa la prova dell'età. Allo stesso tempo, la prova fornita al sito web o alla piattaforma non contiene dati identificativi dell’utente".
Tutti i sistemi di verifica dovranno in ogni caso essere conformi rispetto a quanto disposto dalla Commissione europea in materia di protezione dei minori, nonché in linea con la normativa sui servizi digitali (Dsa).
Una normativa analoga a quella in vigore da oggi in Italia è stata adottata in Francia, con il risultato che alcuni gestori di siti pornografici hanno deciso di oscurarne i contenuti per protesta.