A pochi giorni dall'apertura del nuovo store alla Bhv di Parigi, Shein finisce sotto accusa per aver permesso la vendita di bambole sessuali dall'aspetto di bambine. Gli annunci, fa sapere l'e-commerce cinese, sono stati già rimossi
La Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e la repressione delle frodi (Dgccrf) ha scoperto sul sito del colosso dell’e-commerce Shein la vendita di bambole sessuali con sembianze infantili, un caso che ha immediatamente provocato la segnalazione alla magistratura e alle autorità di regolazione digitale francesi.
Nel comunicato diffuso venerdì 31 ottobre, la Dgccrf ha precisato che “la descrizione e la categorizzazione sul sito rendevano difficile dubitare della natura pedopornografica del contenuto”. L’ente ha quindi denunciato i fatti al pubblico ministero e all’Arcom, l’autorità responsabile delle comunicazioni audiovisive e digitali.
Secondo Le Parisien, che ha rivelato la vicenda, l’annuncio in questione mostrava una bambola di circa 80 centimetri, con il corpo e il volto di una bambina, ritratta con un orsacchiotto tra le braccia e descritta come “giocattolo per la masturbazione maschile con corpo erotico e orifizi realistici”. Il prodotto era in vendita a 186,94 euro.
“Non si trattava di un contenuto nascosto nel dark web, ma di un’offerta visibile su una delle piattaforme più popolari al mondo”, ha commentato il quotidiano.
Le reazioni ufficiali
Il ministro francese del Commercio, Serge Papin, ha condannato l’episodio definendolo “intollerabile” e ha ribadito su X che “lo Stato non vacillerà nei suoi sforzi per proteggere gli uomini e le donne francesi”. La Procura di Parigi ha preso in carico il caso, mentre Shein ha dichiarato di aver ritirato immediatamente i prodotti incriminati e di aver avviato un’indagine interna per chiarire come gli annunci siano riusciti a superare i filtri della piattaforma.
In una nota inviata all’Afp, il gruppo cinese ha sottolineato di adottare una “politica di tolleranza zero” e di aver lanciato “una revisione completa per identificare e rimuovere qualsiasi prodotto simile pubblicato da venditori terzi”.
La Dgccrf ha ricordato che in Francia la diffusione di materiale a carattere pedopornografico è punita con fino a sette anni di reclusione e 100.000 euro di multa, mentre la mancata adozione di sistemi di controllo adeguati può comportare tre anni di carcere e 75.000 euro di sanzione.
Un momento critico per Shein
Il caso arriva in una fase particolarmente delicata per Shein, che nei prossimi giorni aprirà il suo primo negozio permanente a Parigi, presso il Bhv Marais. L’accordo con il celebre grande magazzino parigino ha già suscitato proteste da parte di commercianti e associazioni ambientaliste.
Già al centro di numerose polemiche, il marchio è stato sanzionato in Francia per 191 milioni di euro nel 2024 per violazioni legate alla privacy online, promozioni ingannevoli e mancata trasparenza sulla presenza di microplastiche nei tessuti.
Oltre lo scandalo
L’inchiesta potrebbe avere ripercussioni più ampie sul controllo dei contenuti nei grandi marketplace internazionali. In un contesto europeo che punta a rafforzare la responsabilità delle piattaforme digitali, il caso Shein rappresenta un test significativo per le norme di tutela dei minori e per la regolazione dell’e-commerce globale.