Sette operatori sanitari accusati di negligenza per la morte di Diego Maradona dovranno affrontare un nuovo processo a marzo dopo un annullamento, per non aver fornito cure adeguate prima della sua morte nel 2020
Sette operatori sanitari accusati di negligenza per la morte dell'icona del calcio Diego Maradona dovranno affrontare un nuovo processo che inizierà a marzo, dopo che un tribunale di San Isidro ha dichiarato l'annullamento del processo quando uno dei tre giudici si è dimesso per le critiche sulla sua partecipazione a un documentario sul caso.
Il giudice in questione, Julieta Makintach, subirà un processo separato che inizierà giovedì a La Plata, la capitale della provincia di Buenos Aires, per cattiva condotta nelle sue funzioni, che potrebbe portare alla sua rimozione dall'incarico.
Il caso di negligenza accusa l'équipe medica di Maradona di non aver fornito cure adeguate nelle settimane precedenti la sua morte, avvenuta quasi cinque anni fa in una casa fuori Buenos Aires.
La dinamica della morte di Maradona nel 2020
Una delle stelle più celebri del calcio, che ha guidato l'Argentina al titolo di campione del mondo nel 1986, Maradona è morto nel 2020 all'età di 60 anni per un arresto cardiaco mentre si stava riprendendo da un intervento chirurgico per un coagulo di sangue al cervello.
Gli imputati, che negano tutte le accuse, sono stati accusati di omicidio colposo, un reato simile all'omicidio colposo in quanto implica che gli accusati erano consapevoli del rischio causato dalla loro presunta condotta sconsiderata e lo hanno ignorato.
Tra questi figurano Leopoldo Luque, il medico primario di Maradona al momento della sua morte, nonché il suo psicologo, lo psichiatra, il coordinatore medico e gli infermieri. Il reato prevede una pena massima di 25 anni di carcere.
Conosciuto per la sua statura minuta e per il suo stile di gioco abile e accattivante, Maradona, passato dalla vita in povertà della periferia di Buenos Aires all'adorazione internazionale, ha ispirato i suoi compatrioti.
A Napoli, si era fatto apprezzare dai tifosi locali della Ssc Napoli, che ancora oggi lo venerano come un santo.
Maradona ha lottato pubblicamente per decenni contro la tossicodipendenza, l'obesità e l'alcolismo e, secondo quanto riferito, ha sfiorato la morte nel 2000 e nel 2004.