L'ex équipe medica della leggenda del calcio Diego Maradona è stata processata in Argentina, con l'accusa di omicidio per negligenza. Le persone coinvolte rischiano fino a 25 anni di carcere, dopo la sua morte all'età di 60 anni nel 2020
Sette operatori sanitari che lavoravano al fianco del calciatore Diego Maradona quando morì all'età di 60 anni nel 2020 sono stati processati in Argentina per negligenza.
Il processo, che ha avuto inizio martedì, giudicherà se gli imputati, tra cui uno psichiatra, un neurochirurgo e diversi operatori sanitari, sono colpevoli di omicidio colposo. Rischiano una condanna fino a 25 anni.
I familiari di Maradona presenti al processo, l'ex compagna chiede giustizia
Tra i familiari di Maradona presenti in aula c'erano le figlie Dalma, Giannina e Jana e l'ex compagna Verónica Ojeda che ha indossato una maglietta con il volto del vincitore della Coppa del Mondo del 1986 e la parola "giustizia".
Settimane prima che Maradona morisse, il neurochirurgo Leonardo Luque, che è stato il suo medico negli ultimi quattro anni di vita, aveva eseguito un intervento per rimuovere un coagulo di sangue dal cervello dell'ex calciatore.
Altri sei professionisti saranno processati: la psichiatra Agustina Cosachov, che prescrisse i farmaci che Maradona assunse fino alla morte, lo psicologo Carlos Díaz, Nancy Forlini, coordinatrice della società medica che supervisionò le cure di Maradona durante il suo ricovero, Mariano Perroni, rappresentante del fornitore di servizi infermieristici, il dottor Pedro Di Spagna, che monitorò il suo trattamento, e l'infermiere Ricardo Almirón.
Nel frattempo, l'infermiera Gisela Madrid, anch'essa incriminata, dovrà affrontare un processo con giuria nel corso dell'anno.