I droni ucraini hanno colpito diverse compagnie petrolifere russe che forniscono all'esercito importanti risorse. Gli attacchi dei droni hanno interrotto le operazioni in più di 10 aeroporti russi
La notte tra lunedì e martedì è stata segnata da una nuova ondata di attacchi con droni tra Russia e Ucraina. Il ministero degli Esteri russo ha riferito che diversi impianti petrolchimici nelle regioni russe sono stati colpiti da droni ucraini.
Sul fronte opposto, Mosca ha risposto bombardando infrastrutture energetiche ucraine.
Secondo le autorità locali, due esplosioni hanno scosso la città di Sterlitamak, nella repubblica russa della Bashkiria, dove un complesso industriale è stato preso di mira. Il capo della repubblica, Radiy Khabirov, ha dichiarato su Telegram che “due droni sono stati abbattuti e i loro rottami sono caduti nella zona industriale vicino a un’officina ausiliaria. Non ci sono né morti né feriti e l’impianto funziona regolarmente”.
Tuttavia, le autorità cittadine hanno confermato che una parte dell’officina di trattamento delle acque è crollata dopo l’esplosione. L’impianto, appartenente alla holding chimica Roskhim, produce gomma, carburante per aviazione e altri derivati del petrolio.
Contemporaneamente, oltre dieci esplosioni sono state udite nella città di Kstovo, nella regione di Nizhny Novgorod. Secondo i media locali, un attacco di droni avrebbe provocato un incendio nell’area industriale dove si trovano due grandi aziende del settore energetico: SIBUR-Kstovo e Lukoil-Nizhegorodnefteorgsintez.
Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver intercettato e distrutto 85 droni ucraini durante la notte, la maggior parte dei quali nelle regioni di Voronezh, Nizhny Novgorod e Belgorod.
Le conseguenze degli attacchi si sono fatte sentire anche sulla rete energetica russa: nella regione di Kursk, circa 16.000 persone sono rimaste senza corrente dopo che una sottostazione elettrica è stata colpita, mentre un incendio è divampato nella sottostazione Frolovskaya nella regione di Volgograd.
Gli attacchi hanno portato inoltre a restrizioni temporanee negli aeroporti di diverse città, tra cui Mosca, San Pietroburgo, Saratov, Volgograd, Tambov, Penza, Nizhny Novgorod, Samara, Kazan e Ufa.
La risposta della Russia
Nel frattempo, la Russia ha risposto colpendo diverse città ucraine. A Kiev è stato dichiarato l’allarme aereo, mentre a Charkiv si sono registrate esplosioni. In Dnipropetrovsk, un missile e un drone russi hanno ucciso una donna di 65 anni e ferito undici persone, tra cui due bambini. Secondo le autorità locali, dodici abitazioni sono state distrutte nell’attacco alla comunità di Mykolaiv, nel distretto di Sinelnykove.
Gli obiettivi dei raid russi continuano a essere le infrastrutture energetiche ucraine, con l’intento di indebolire la rete elettrica prima dell’inverno. La società statale Ukrenergo ha annunciato che il 4 novembre verranno applicate restrizioni al consumo di elettricità in alcune regioni a causa dei danni subiti durante gli attacchi.
La nuova escalation di droni e missili mostra come, nonostante le difficoltà sul campo, la guerra tra Russia e Ucraina resti una guerra tecnologica e infrastrutturale, combattuta sempre più nei cieli e contro le reti energetiche dei due Paesi.