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Israele: nuovi raid su Gaza e Libano, resti consegnati da Hamas non sono di ostaggi

Un mezzo della Croce Rossa a Deir al-Balah per prendere in consegna i corpi di due ostaggi israeliani (30 ottobre 2025)
Un mezzo della Croce Rossa a Deir al-Balah per prendere in consegna i corpi di due ostaggi israeliani (30 ottobre 2025) Diritti d'autore  AP Photo/Abdel Kareem Hana
Diritti d'autore AP Photo/Abdel Kareem Hana
Di Euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nuovi attacchi aerei e di artiglieria nonostante la tregua nella Striscia, almeno due morti a Gaza city. Analisi forensi escludono che le tre salme riconsegnate alla Croce Rossa siano di alcuno degli ultimi 18 ostaggi rimasti. Israele colpisce anche Hezbollah nel sud del Libano

L'esercito israeliano ha attaccato sabato la Striscia di Gaza per il quarto giorno consecutivo, uccidendo almeno due persone, mentre i resti di tre corpi riconsegnati da Hamas si sono rivelati non appartenere ad alcuno degli ostaggi morti a Gaza.

I raid nella notte hanno riguardato soprattutto Khan Younis e Gaza City, dove sono morti due palestinesi secondo l'agenzia Wafa.

La Croce Rossa ha trasferito venerdì tre salme in Israele, ma dopo le analisi forensi, le autorità israeliane hanno escluso che appartengano ai rapiti secondo quanto riferito da media locali. Era già accaduto nei giorni scorsi alzando la tensione sull'applicazione di uno dei punti principali dell'accordo di tregua voluto dal presidente Usa, Donald Trump.

Hamas ha accusato Israele di ostacolare le operazioni di ricerca degli 11 ostaggi che rimangono, bloccando l'ingresso dei macchinari pesanti necessari per sgomberare le aree ricoperte di macerie, mentre Israele sostiene che i miliziani mentano sul fatto di non sapere esattamente dove si trovino i corpi rimanenti.

L'ala militare del gruppo, le Brigate Al Qassam, ha spiegato in un comunicato sabato di avere offerto a Israele dei campioni dei corpi ritrovati per procedere all'identificazione, per cui a Gaza mancano le strumentazioni, e che la risposta è stata di consegnare comunque le salme ritrovate.

Dopo le decine di attacchi aerei e di artiglieria subiti dopo l'entrata in vigore ufficiale della tregua, i residenti di Gaza dicono di temere un ritorno ai bombardamenti su larga scala. La guerra nella Striscia ha causato finora almeno 68.527 morti e 170.395 feriti dal suo inizio nell'ottobre 2023.

Completato lo scambio con salme palestinesi

In cambio della restituzione dei resti di due ostaggi questa settimana, Israele ha riconsegnato i corpi di 30 palestinesi alle autorità di Gaza venerdì.

Il ritorno delle salme palestinesi sempre attraverso la Croce Rossa è stato confermato da un medico dell'ospedale Nasser nella città meridionale di Khan Younis, dove il personale medico si è affrettato a identificarli.

Le foto mostrano i resti dei palestinesi, in sacchi bianchi, disposti in file all'interno del Nasser Hospital. I funzionari sanitari di Gaza hanno avuto difficoltà a identificare i corpi poiché non hanno accesso ai kit per il test del Dna

Con questa consegna, il numero di corpi palestinesi restituiti da Israele sale a 225 da quando, il 10 ottobre, è entrato in vigore un fragile cessate il fuoco mediato dagli Stati Uniti.

Corpi non ancora identificati nell'ospedale Nasser di Khan Younis (31 ottobre 2025)
Corpi non ancora identificati nell'ospedale Nasser di Khan Younis (31 ottobre 2025) AP Photo

Attacchi di Israele anche in Cisgiordania e in Libano

Soldati israeliani hanno aperto il fuoco venerdì durante un'operazione nella città di Yabad, a sud-ovest di Jenin. È stato attaccato anche il campo profughi di al-Far'a a sud di Tubas e un edificio residenziale vicino all'ingresso del campo di Askar al-Jadeed a Nablus.

L'esercito israeliano ha rivendicato la responsabilità di un attacco aereo nella zona di Nabatieh, nel sud del Libano, contro un'unità del commando Radwan di Hezbollah.

Secondo Israele è morto un miliziano che lavorava a “ricostruire l'infrastruttura militare di Hezbollah”. Nonostante il cessate il fuoco concordato un anno fa, i bombardamenti sul Libano sono proseguiti con regolarità con l'obiettivo dichiarato di prendere di mira l'infrastruttura militare del gruppo filo-iraniano.

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