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Ue: Sánchez propone la fine al cambio dell'ora, per il premier spagnolo è una pratica "senza senso"

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez durante il Vertice europeo di Granada, Spagna, 6 ottobre 2023.
Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez durante il Vertice europeo di Granada, Spagna, 6 ottobre 2023. Diritti d'autore  AP
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Di Rafael Salido
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La Spagna spinge Bruxelles a riconoscere il fatto che portare gli orologi avanti e indietro due volte l'anno non genera risparmi energetici e ha effetti negativi sulla salute. La proposta è stata bloccata per anni a causa della mancanza di consenso tra gli Stati membri

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La Spagna proporrà di porre fine al cambio dell'ora stagionale in occasione della prossima riunione del Consiglio Trasporti, Telecomunicazioni ed Energia dell'Unione europea.

Secondo Pedro Sánchez, la pratica "non ha più senso". In un post su X, il premier spagnolo ha detto che il cambio dell'orologio due volte l'anno "aiuta appena a risparmiare l'energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone", motivo per cui chiederà al Consiglio dell'energia di "mettere in moto il meccanismo di revisione competente".

L'esecutivo basa la sua strategia sul sostegno dell'opinione pubblica e sulle prove scientifiche. In recenti sondaggi, circa il 66 per cento degli spagnoli si è dichiarato contrario al mantenimento del cambio dell'ora, un'opinione diffusa anche tra gli europei.

La Commissione europea ha già promosso una consultazione nel 2018 a cui hanno partecipato 4,6 milioni di persone, con l'84 per cento a favore della sua eliminazione.

E il Parlamento europeo ha approvato la proposta nel 2019, ma la sua applicazione è stata paralizzata, in parte, a causa della mancanza di consenso tra i Paesi sull'adozione dell'ora solare (invernale) o di quella legale (estiva).

Sánchez non ha ancora preso posizione, anche se diversi rapporti nazionali hanno precedentemente raccomandato di mantenere l'ora solare. Tuttavia, qualsiasi proposta dovrebbe essere coordinata con Francia e Portogallo per evitare squilibri peninsulari.

Una decisione in sospeso dal 2019

L'attuale calendario del cambio dell'ora nell'Ue termina nel 2026, il che offre una nuova finestra di negoziazione.

La Spagna insisterà affinché gli Stati membri aggiornino le loro politiche, abbandonando una misura attuata nel 1980 per motivi energetico-commerciali che, secondo il governo, hanno perso la loro rilevanza di fronte al progresso tecnologico e alle nuove dinamiche sociali.

Con questa iniziativa, il governo spagnolo si presenta come difensore di una "politica utile" che, secondo Sánchez, è quella capace di risolvere le questioni quotidiane che riguardano direttamente il benessere.

"La politica deve ascoltare i cittadini e anche la scienza", ha sottolineato Sánchez, con un messaggio volto a raccogliere consensi tra i Paesi più scettici.

Spetta ora alla Commissione europea riaprire il dossier. E se la proposta andrà in porto, per la prima volta in quasi mezzo secolo, i cittadini europei smetteranno di spostare le lancette due volte l'anno.

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