Il primo ministro israeliano, prima di partire per New York, ha criticato i Paesi occidentali che hanno recentemente riconosciuto lo Stato palestinese, tra cui la Francia. "All'Assemblea generale delle Nazioni Unite dirò la nostra verità", ha detto Netanyahu
Almeno 17 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza giovedì, secondo i funzionari sanitari locali, che però temono che altre decine possano essere intrappolate sotto le macerie degli edifici crollati.
Secondo l'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, almeno dodici persone, tra cui otto bambini, sono morti in un raid israeliano su una tenda e una casa nella città centrale di Zawaida.
Nella città meridionale di Khan Younis, un altro attacco israeliano ha colpito un condominio, uccidendo quattro persone, secondo l'ospedale Nasser, dove sono stati trasportati i corpi.
I funzionari sanitari hanno informato che un'altra ragazza è stata uccisa e decine di persone sono rimaste ferite in un attacco aereo che ha colpito una tenda a Deir al-Balah.
Le ultime morti arrivano mentre Israele continua la sua offensiva per conquistare Gaza City, che secondo i funzionari israeliani è il centro principale per le operazioni di Hamas.
Il riconoscimento dello Stato palestinese
Questa settimana diversi Paesi occidentali hanno rinnovato il loro sostegno alla soluzione a due Stati: Australia, Belgio, Canada, Francia, Lussemburgo, Malta e Portogallo hanno riconosciuto lo Stato palestinese.
Circa tre quarti dei 193 membri delle Nazioni Unite riconoscono ora ufficialmente uno Stato palestinese.
A margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato all'emittente France 24 che il suo Paese ha riconosciuto uno Stato palestinese perché "è l'unico modo per isolare Hamas", che è sopravvissuto come entità nonostante molti dei suoi leader siano stati uccisi.
"La guerra totale a Gaza sta causando vittime civili, ma non può portare alla fine di Hamas", ha detto nell'intervista di mercoledì. "Di fatto, è un fallimento".
Ha detto di aver chiesto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump di fare nuovamente pressione su Israele per un cessate il fuoco, dicendogli: "Lei ha un ruolo importante da svolgere, lei che sostiene la pace, che vuole portare la pace nel mondo".
"Non si può fermare la guerra se non c'è un percorso di pace", ha aggiunto Macron.
Attesa per il discorso di Netanyahu all'Onu
Nel frattempo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha denunciato i Paesi occidentali che hanno recentemente riconosciuto lo Stato palestinese.
"All'Assemblea generale delle Nazioni Unite dirò la nostra verità", ha dichiarato ai giornalisti prima di partire per New York.
"Denuncerò quei leader che, invece di denunciare gli assassini, gli stupratori e i bruciatori di bambini, vogliono dare loro uno Stato nel cuore della terra di Israele. Non succederà".
Mercoledì, il segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato speciale di Trump Steve Witkoff hanno offerto opinioni ottimistiche su quello che Witkoff ha definito il "piano di pace di Trump in 21 punti", presentato martedì ai leader arabi.
Gli Stati Uniti non hanno reso noti i dettagli del piano né hanno detto se Israele o Hamas lo accettano, ma Netanyahu ha suggerito che la posizione di Israele non è cambiata, giurando che non ci sarà mai uno Stato palestinese.
La guerra è iniziata quando i militanti di Hamas hanno attaccato il sud di Israele il 7 ottobre 2023, uccidendo circa 1200 persone, la maggior parte civili.
Hamas ha preso in ostaggio 251 persone e ne detiene attualmente 48, di cui 20 sarebbero vive.
La successiva offensiva israeliana ha ucciso finora almeno 65mila palestinesi, per lo più donne e bambini, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, le cui cifre non distinguono però tra combattenti e civili.