Durante il conflitto di dodici giorni tra Israele e Iran l'agenzia di intelligence israeliana, il Mossad, ha schierato e addestrato circa cento agenti locali allo scopo di distruggere le difese aeree e i missili balistici iraniani
Durante gli attacchi israeliani di dodici giorni all'Iran, il Mossad ha contrabbandato sistemi missilistici nel Paese formando un piccolo esercito, composto da circa cento agenti locali, per addestrarli e usarli per colpire i sistemi di difesa aerea iraniani.
Secondo il rapporto, pubblicato per la prima volta dal canale israeliano Channel 13, l'operazione è stata una delle più complesse e vaste del Mossad. Perché questa agenzia di intelligence aveva reclutato e addestrato molti agenti non militari in quel periodo.
Inoltre, questi agenti avevano a disposizione un equipaggiamento così avanzato che era complicato utilizzarlo. Channel 13 ha anche diffuso un video attribuito alle operazioni degli agenti in Iran.
Nell'operazione israeliana distrutti migliaia di missili balistici iraniani e l'80 per cento dei lanciatori
Questa, ovviamente, non è la prima volta che viene pubblicato un rapporto sulla presenza di agenti del Mossad in Iran durante la guerra dei dodici giorni. In precedenza, il sito di notizie analitiche ProPublica aveva segnalato la presenza di commando del Mossad iraniano durante la guerra.
Secondo il rapporto, preparato a seguito di discussioni dettagliate con dieci attuali ed ex funzionari dell'intelligence israeliana, le operazioni israeliane in Iran sono state condotte da due gruppi di commando, ciascuno composto da 14 squadre da quattro a sei, reclutate da Israele.
Alcune di queste persone vivevano già in Iran e altre erano stranieri contrari alla Repubblica islamica che erano entrati nel Paese alla vigilia dell'operazione clandestina. Alcune persone sono state reclutate anche dai paesi limitrofi dell'Iran.
Secondo il rapporto i combattenti israeliani, utilizzando le informazioni degli agenti del Mossad presenti sul suolo iraniano, hanno attaccato gli impianti nucleari, distrutto circa la metà dei 3.000 missili balistici iraniani e l'80 per cento dei loro lanciatori, sparando inoltre missili nelle camere da letto degli scienziati nucleari e dei comandanti militari iraniani.
Khamenei e i medici non erano obiettivi di Israele
Secondo quanto riportato da Channel 13, nessun ordine da Israele è stato emesso contro il leader della Repubblica islamica l'ayatollah Ali Khamenei e il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Secondo il rapporto, Pezeshkian in quel momento stava tenendo un incontro con alti funzionari iraniani vicino al luogo dell'attacco israeliano, da dove è riuscito a fuggire.