Spagna e Portogallo devastate da incendi boschivi record con oltre 250mila ettari in fiamme. Il primo ministro spagnolo Sánchez annuncia una mobilitazione storica e un piano per il clima. Emergenza in corso con evacuazioni e aiuti europei
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Un’ondata di caldo senza precedenti sta devastando la penisola iberica, scatenando vasti incendi boschivi in Spagna e Portogallo che hanno costretto all’evacuazione migliaia di persone e al dispiegamento massiccio di personale di emergenza.
In Spagna, il primo ministro Pedro Sánchez ha visitato le regioni più colpite, Ourense e León, per coordinare gli sforzi di contrasto agli incendi insieme al ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska.
Sánchez ha definito le prossime ore e giorni come “critici” e ha annunciato l’invio di altri 500 militari a supporto delle operazioni in corso, che rappresentano probabilmente la più grande mobilitazione della protezione civile europea nella storia.
Gli incendi hanno già distrutto oltre 115.000 ettari di terreno spagnolo, con la Galizia, e in particolare la provincia di Ourense, tra le zone più colpite. Più di 13.600 agenti delle Forze di Sicurezza dello Stato sono impegnati nei soccorsi, mentre oltre 575 residenti di diverse città della provincia di Salamanca sono stati evacuati. Le temperature nella penisola iberica restano elevate, con punte che potranno superare i 44 gradi Celsius in alcune aree nei prossimi giorni.
Anche il Portogallo lotta contro nove incendi di grandi dimensioni, con più di 3.200 vigili del fuoco mobilitati soprattutto nelle regioni di Arganil e Sátão. Nel Paese sono già bruciati circa 139.000 ettari, un’area 17 volte superiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Gli incendi hanno provocato almeno una vittima e diversi feriti. Il governo portoghese ha richiesto l’assistenza del meccanismo di protezione civile dell’UE e attende l’arrivo di due aerei Fire Boss per rafforzare i soccorsi.
Questa emergenza ha spinto il governo spagnolo a proporre un patto di Stato per adattare il Paese ai cambiamenti climatici e prevenire future catastrofi simili. Nel frattempo, le autorità europee e locali continuano a coordinare gli sforzi per contenere la devastazione causata da questa storica ondata di incendi.