Il cancelliere Merz annuncia l’invio di due aerei militari tedeschi per lanciare aiuti su Gaza. Francia favorevole, ma ong e opposizione criticano l'efficacia dell’operazione
Un ponte aereo per portare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. È questo l’obiettivo dichiarato dal cancelliere tedesco Friedrich Merz (Cdu), che ha annunciato l’invio di due aerei da trasporto A400M della Bundeswehr verso la Giordania, da dove partiranno le prime missioni umanitarie aeree per la popolazione palestinese. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con il regno hashemita e con il sostegno della Francia, arriva in risposta a una crisi umanitaria sempre più drammatica.
Un recente rapporto dell’Ipc (Integrated food security phase classification), sostenuto da Onu e Oms, ha lanciato l’allarme: Gaza si trova ormai di fronte “allo scenario peggiore di una carestia”. In soli tre mesi, oltre 20.000 bambini sono stati diagnosticati come malnutriti. La situazione, già compromessa da mesi di conflitto e restrizioni, è peggiorata tra aprile e giugno, quando Israele ha bloccato per settimane i convogli umanitari, accusando Hamas di sequestrare gli aiuti per fini militari.
"Questo lavoro può dare solo un piccolo contributo umanitario, ma è un segnale importante. Siamo presenti, siamo nella regione, stiamo aiutando", ha dichiarato Merz martedì durante una conferenza stampa congiunta a Berlino insieme al re giordano Abdullah II.
Gli aerei della Bundeswehr verranno equipaggiati e riforniti in Giordania. Da lì, i pallet con gli aiuti – contenenti cibo, acqua e medicinali – verranno sganciati con paracadute su diverse zone della Striscia. Le operazioni potrebbero partire già da mercoledì, ha spiegato il cancelliere.
Anche la Francia ha dichiarato il proprio sostegno, optando però per un approccio diverso: le autorità parigine stanno pianificando l’invio di convogli umanitari via terra, definendo questa modalità "di gran lunga più efficiente".
Precedenti e bilancio delle operazioni
Quello tedesco non è il primo ponte aereo per Gaza. Tra marzo e maggio 2024, l’aviazione militare tedesca aveva già partecipato a missioni simili, insieme a Giordania, Egitto ed Emirati Arabi. Secondo dati ufficiali, nel 2024 sono state consegnate via aerea oltre 315 tonnellate di aiuti. Tuttavia, anche queste operazioni hanno avuto un prezzo: in alcune occasioni, i pallet sono caduti in modo impreciso, causando la morte di civili a terra.
Secondo Cogat – l’autorità israeliana che coordina l’ingresso di beni nei territori palestinesi – lunedì sono entrati nella Striscia 260 camion carichi di aiuti. Ma secondo diverse Ong e analisti internazionali, la quantità è ancora insufficiente rispetto al fabbisogno.
Le critiche: “Aiuti tardivi e inefficaci”
Nonostante l’iniziativa sia stata accolta con favore da diversi partner europei, in Germania non mancano le polemiche. Othman Riad, portavoce di Medico International, ha definito gli aiuti aerei "imprecisi, costosi e troppo lenti". «Ci vogliono soluzioni strutturali, non simboliche», ha dichiarato alla Deutschlandfunk.
Agnieszka Brugger, vice capogruppo dei Verdi, è intervenuta con dure critiche: "Quello che il cancelliere Merz e il suo gabinetto hanno deciso per Gaza non è affatto sufficiente. Il ponte aereo è inefficiente, rischioso, difficile da controllare e non sostituisce una reale pressione sul governo israeliano", ha scritto su X.
La questione tocca anche il delicato equilibrio tra l’impegno umanitario della Germania e le relazioni diplomatiche con Israele. Volker Beck, presidente della Associazione tedesco-israeliana (Dig), ha commentato: "L’approvvigionamento della popolazione di Gaza deve essere una priorità assoluta. Ma questo non può farci dimenticare che l’obiettivo resta il disarmo di Hamas e della Jihad Islamica".
Intanto la crisi a Gaza continua. Le agenzie delle Nazioni Unite parlano di un milione e mezzo di persone in condizioni di grave insicurezza alimentare. Mentre gli aerei tedeschi si preparano al decollo, resta aperta la questione fondamentale: riusciranno questi aiuti a raggiungere davvero chi ne ha bisogno, e in tempo?