La misura decisa dal governo riguarda i ministri Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, due falchi della maggioranza in Israele, già sanzionati in altri Paesi per via dei loro appelli alla violenza contro i palestinesi e alla loro espulsione da Gaza
Il governo dei Paesi Bassi ha deciso di vietare l'ingresso a due ministri del governo israeliano, Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich già sanzionati altrove, come risposta alle violazioni dei diritti umani da parte di Israele e al continuo deterioramento della situazione a Gaza.
Ben-Gvir è il ministro della Sicurezza Nazionale e Smotrich quello delle Finanze, ma soprattutto sono i leader delle fazioni ultranazionaliste e dei coloni che tengono in piedi la maggioranza di governo di Benyamin Netanyahu, specialmente dopo la rottura con due partiti religiosi ultraortodossi.
La designazione come personae non gratae e altre sanzioni sono state annunciate in una lettera che il ministro degli Esteri olandese, Caspar Veldkamp, ha inviato ai legislatori lunedì sera.
I due ministri "hanno ripetutamente incitato i coloni alla violenza contro la popolazione palestinese e [...] hanno invocato la pulizia etnica nella Striscia di Gaza", si legge nella lettera, come riportato dai media locali.
Il governo ha convocato anche martedì l'ambasciatore di Israele per sollecitare Netanyahu a "prendere immediatamente misure che portino a un sostanziale e rapido miglioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza", prosegue il testo.
Il premier ad interim, Dick Schoof, ha impegnato il Paese a "sostenere misure europee" contro Israele "per esempio in campo commerciale".
La decisione viene presa nelle ore in cui la Integrated Food Security Phase Classification, un'iniziativa globale lanciata per monitorare la sicurezza alimentare nel mondo, ha ammonito che il "peggiore scenario" si è ormai verificato a Gaza, per cui però non ha ancora dichiarato ufficialmente una carestia.
Nel frattempo, le autorità sanitarie della Striscia hanno aggiornato martedì il bilancio dei morti ad oltre 60mila palestinesi.
Come hanno reagito Ben-Gvir e Smotrich al bando dei Paesi Bassi
Ben-Gvir e Smotrich hanno spinto il governo israeliano a più riprese a proseguire la guerra a Gaza, mettendosi di traverso rispetto ai tentativi di concludere positivamente i negoziati per il cessate il fuoco.
I due hanno sostenuto apertamente anche l'"emigrazione volontaria" dei palestinesi e il ritorno degli insediamenti ebraici nella Striscia, evacuati nel 2005.
Ben-Gvir ha commentato la decisione dei Paesi Bassi dicendo che "continuerà ad agire", mentre Smotrich ha affermato che i leader europei si stanno sottomettendo alle "bugie dell'Islam radicale".
ll ministro delle Finanze, che vive in una colonia in Cisgiordania, ha affermato che Israele è “più vicino che mai” alla ricostruzione dell'insediamento di Gush Katif, nel sud della Striscia e che “Gaza è parte integrante della terra di Israele”, ha riportato il quotidiano Yedioth Ahronoth.
All'inizio del mese, la Slovenia ha vietato a Ben-Gvir e Smotrich di entrare nel Paese in risposta alla mancanza di un'azione congiunta dei ministri degli Esteri dell'Ue a Bruxelles contro Israele.
Misure simili sono state adottate il mese scorso da Regno Unito, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Norvegia, che hanno imposto sanzioni finanziarie ai due politici israeliani.
Il governo olandese, che si sta preparando per le elezioni anticipate a ottobre, ha dovuto affrontare crescenti pressioni per cambiare la sua posizione su Israele e la sua condotta a Gaza e in Medioriente.