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Colloqui per tregua a Gaza in Sardegna: Witkoff e i mediatori di Israele e Qatar in Costa Smeralda

L'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, a Tel Aviv in Israele in un incontro con le famiglie degli ostaggi (13 maggio 2025)
L'inviato speciale della Casa Bianca, Steve Witkoff, a Tel Aviv in Israele in un incontro con le famiglie degli ostaggi (13 maggio 2025) Diritti d'autore  AP Photo/Oded Balilty
Diritti d'autore AP Photo/Oded Balilty
Di Gabriele Barbati
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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L'inviato della Casa Bianca è arrivato a Olbia giovedì e dovrebbe incontrare il premier Al Thani e il ministro Dermer. Sul tavolo una proposta di cessate il fuoco di 60 giorni, sulle cui condizioni però non c'è ancora intesa tra Hamas e Israele

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I colloqui per un cessate il fuoco a Gaza, finora infruttuosi, si spostano in Italia e precisamente in Sardegna, dove è arrivato giovedì l'inviato statunitense Steve Witkoff per incontrarsi con i mediatori di Israele e Qatar.

Witkoff è atterrato giovedì all'aeroporto di Olbia per essere trasferito a bordo di uno yacht nelle acque della Costa Smeralda, dove si ritiene che potrebbe avvenire l'incontro con il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani e il ministro israeliano per gli Affari strategici, Ron Dermer.

Il Qatar, attraverso il suo fondo sovrano di investimento, è proprietario di diversi hotel di lusso della zona, che potrebbero essere un'altra sede dei colloqui.

Gli incontri cercano di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas sulla tregua nella Striscia e sul rilascio degli ostaggi.

Cosa si discute nei negoziati per Gaza

Hamas ha confermato di avere presentato la sua risposta alla proposta israeliana di un cessate il fuoco di 60 giorni con proposte di emendamenti alle clausole sull'ingresso degli aiuti umanitari, mappe delle aree da cui l'esercito israeliano si dovrebbe ritirare e garanzie sulla fine definitiva della guerra.

Secondo i mediatori si tratta di una nuova versione, considerata più promettente dopo una prima respinta come irricevibile.

Finora a Doha, in Qatar, i negoziatori hanno discusso di un cessate il fuoco per il rilascio di una decina di ostaggi, in cambio di un certo numero di prigionieri palestinesi, senza trovare un'intesa con le parti che si accusano reciprocamente.

Come spesso nei mesi passati, l'accordo si blocca sulla mancata garanzia da parte di Israele di un ritiro militare dalla Striscia che Hamas chiede per una fine a lungo termine delle ostilità e il rilascio di tutti gli ostaggi vivi e morti nelle mani dei gruppi armati palestinesi.

Un accordo in tal senso negoziati a gennaio ed entrato in vigore si è arenato a marzo, quando il governo israeliano ha rifiutato di procedere alla seconda e terza fase dell'intesa che prevedevano gli impegni a terminare la guerra e iniziare la ricostruzione di Gaza.

"Se non verranno rilasciati presto gli ostaggi, si apriranno le porte dell'inferno", ha minacciato mercoledì il ministro della Difesa, Israel Katz.

Israele si trova sotto pressione tanto all'interno, dove l'esecutivo dipende sempre di più dalla destra ultra-nazionalista, e all'esterno dopo l'ennesima richiesta della comunità internazionale di fermare la guerra.

Una lettera di 65 eurodeputati, promossa dall'irlandese Lynn Boylan (La Sinistra), ha chiesto giovedì all'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, di proporre un pacchetto completo di sanzioni contro Israele e la Gaza Humanitarian Foundation.

Nel frattempo, nuovi attacchi israeliani hanno ucciso e ferito decine di persone nella Striscia, inclusi tra quanti cercavano aiuti presso i centri di distribuzione. Israele ha accusato le milizie palestinesi di avere sparato un razzo nei pressi del centro.

Le autorità sanitarie locali hanno anche aggiornato il bilancio dei morti per fame a Gaza a 113.

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