Ankara, che da tempo ha espresso la disponibilità ad assistere Damasco, sta lavorando per fornire formazione e supporto tecnico al governo siriano per contribuire a rafforzare la capacità di difesa del Paese, hanno dichiarato i funzionari turchi
Il governo provvisorio siriano ha chiesto il sostegno della Turchia per rafforzare le proprie capacità di difesa in seguito alle violenze settarie delle ultime due settimane che hanno aumentato le tensioni nel Paese e attirato un intervento israeliano.
I funzionari del ministero della Difesa turco, che hanno parlato a condizione di anonimato secondo le procedure, hanno detto che la Siria ha anche chiesto assistenza per combattere "organizzazioni terroristiche", tra cui il cosiddetto gruppo dello Stato islamico (Is).
La Turchia, che da tempo si è detta pronta ad assistere la Siria, sta lavorando per fornire formazione, servizi di consulenza e supporto tecnico per aiutare a rafforzare la capacità di difesa del Paese vicino, hanno aggiunto i funzionari.
La scorsa settimana le tensioni sono aumentate nel sud della Siria, con violenti scontri tra tribù beduine sunnite e milizie della minoranza religiosa drusa nella provincia di Sweida.
Il conflitto ha provocato l'intervento delle forze governative e successivamente delle forze di difesa israeliane che, adducendo come motivazione la protezione della comunità drusa, hanno bombardato i convogli di Damasco a Sweida e la sede del ministero della Difesa nella capitale siriana.
Il 19 luglio l'inviato degli Stati Uniti in Siria Tom Barrack ha annunciato un cessate il fuoco tra Siria e Israele, con un appello a tutti a deporre le armi che ha permesso alle forze governative siriane di entrare a Sweida e interrompere i combattimenti tra drusi e beduini.
Un patto di difesa tra Siria e Turchia
Ankara sostiene fortemente il governo provvisorio siriano guidato dal presidente Ahmad al Sharaa e sta cercando di raggiungere un accordo di difesa con Damasco che potrebbe includere la creazione di basi militari turche in territorio siriano.
In un'intervista rilasciata all'inizio della settimana all'agenzia di stampa Ap, Barrack ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno "alcuna posizione" sulla prospettiva di un patto di difesa tra Siria e Turchia. "Non è nell'interesse degli Stati Uniti dire a nessuna delle nazioni circostanti cosa fare", ha detto.
Ankara sostiene anche l'accordo raggiunto tra l'amministrazione siriana ad interim e le Forze democratiche siriane (SDF) a guida curda per l'integrazione nell'esercito nazionale siriano. L'attuazione dell'accordo è in fase di stallo, con un punto cruciale da chiarire: se l'Sdf rimarrà come unità coesa nel nuovo esercito o sarà completamente sciolta.
Martedì il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha messo in guardia i gruppi curdi e altri gruppi in Siria dallo sfruttare le tensioni per perseguire l'autonomia, affermando che qualsiasi tentativo di dividere la Siria sarebbe visto come una minaccia diretta alla sicurezza nazionale della Turchia e potrebbe provocare un intervento.
La Turchia considera l'Ssd un'organizzazione terroristica a causa della sua associazione con il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), che ha condotto un'insurrezione decennale in Turchia.
I funzionari turchi hanno dichiarato che Ankara si aspetta che l'Sdf rispetti gli impegni assunti nell'ambito dell'accordo, aggiungendo che la Turchia "seguirà" la situazione.