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Caso Jeffrey Epstein: l'amministrazione Trump chiede la pubblicazione delle trascrizioni del gran giurì

Il procuratore generale Pam Bondi parla ai giornalisti mentre il presidente Donald Trump ascolta, venerdì 27 giugno 2025, nella sala riunioni della Casa Bianca a Washington.
Il procuratore generale Pam Bondi parla ai giornalisti mentre il presidente Donald Trump ascolta, venerdì 27 giugno 2025, nella sala riunioni della Casa Bianca a Washington. Diritti d'autore  Jacquelyn Martin/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Jacquelyn Martin/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Malek Fouda
Pubblicato il
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Dopo le pressioni nate con la pubblicazione dell'articolo del Wall Street Journal sul disegno di una donna nuda che Trump avrebbe regalo a Epstein, l'amministrazione ha chiesto che vengano resi pubblici i tanto attesi file del gran gurì

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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha chiesto a un tribunale federale di rendere pubblici i documenti segreti relativi al caso del finanziere in disgrazia Jeffrey Epstein.

Trump è stato sottoposto a crescenti pressioni da parte della sua base di fedeli dopo che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scorsa settimana che non avrebbe rilasciato ulteriori prove sull'indagine per traffico sessuale nei confronti di Epstein, che si è suicidato in attesa del processo nel 2019.

In campagna elettorale Trump aveva promesso di rendere pubblici tutti i documenti relativi al caso, nel tentativo di garantire la massima trasparenza sulle attività del governo. L'amministrazione ha persino alimentato teorie cospiratorie e si è impegnata a svelare i segreti governativi dello "Stato profondo".

Ma la decisione a sorpresa, annunciata dal procuratore generale Pam Bondi, non è piaciuta ai sostenitori del presidente repubblicano, che hanno accusato Trump, che in passato ha avuto legami con Epstein, di essere personalmente coinvolto nelle prove.

La lettera di Trump indirizzata a Epstein a sfondo sessuale

L'ultimo sviluppo è avvenuto giovedì dopo che il Wall Street Journal ha riferito che Trump avrebbe scritto una lettera di compleanno a Epstein, parte di un album del 2003 per il cinquantesimo compleanno del finanziere, di natura sessualmente.

"Buon compleanno - e che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto", recitava la lettera che riportava il nome di Trump, delineato da quella che sembra essere una donna nuda disegnata a mano, raccolta dalla socialite britannica ed ex compagna di Epstein, Ghislaine Maxwell.

Trump ha negato le accuse, insistendo sul fatto di non aver scritto la lettera e definendo la storia "falsa, malevola e diffamatoria". "Queste non sono le mie parole, non è il mio modo di parlare. Inoltre, non faccio disegni", ha aggiunto, e ha promesso di intraprendere azioni legali contro il WSJ.

Nelle prime ore di sabato, Trump ha annunciato di aver intentato una causa "potente" da 10 miliardi di dollari, pari a 8,6 miliardi di euro, contro il giornale, accusando i suoi giornalisti di aver pubblicato "consapevolmente e sconsideratamente" articoli falsi e diffamatori che hanno causato "un danno finanziario e reputazionale enorme".

L'articolo però è stato anche una delle cause principali alla base della decisione di Trump di rendere pubblici i documenti giudiziari delle testimonianze del Gran Giurì nel caso Epstein, nel disperato tentativo di scagionare il suo nome da qualsiasi implicazione o illecito e di ricucire i legami con la sua base.

I gran giurì decidono se ci sono prove sufficienti per un'incriminazione, o un'accusa formale, e i loro procedimenti sono segreti per proteggere la reputazione delle persone che finiscono per non essere incriminate e per incoraggiare i testimoni riluttanti a testimoniare.

Le trascrizioni del Gran Giurì - che potrebbero mostrare le deposizioni dei testimoni e altre prove presentate dai pubblici ministeri - sono raramente rese note dai tribunali, a meno che non debbano essere divulgate in relazione a un procedimento giudiziario.

Anche con l'avallo del Dipartimento di Giustizia, potrebbero essere necessarie settimane o mesi di battaglie legali per decidere cosa può essere divulgato e come proteggere i testimoni e altre informazioni sensibili sulle vittime.

È anche improbabile che le trascrizioni offrano rivelazioni sconvolgenti ai teorici della cospirazione ossessionati dal caso Epstein. Il clamore sui file di Epstein non ha mai riguardato le trascrizioni del Gran Giurì, ma le migliaia di altri documenti in possesso del governo, che ora l'amministrazione Trump dice di non voler rilasciare.

Dopo il primo mancato rilascio dei file Epstein a febbraio, Bondi ha dichiarato che i funzionari stavano passando al setaccio una "vagonata" di prove precedentemente nascoste e consegnate dal Federal Bureau of Investigation (Fbi).

Dopo un esame delle prove durato mesi, Bondi ha poi annunciato che il suo Dipartimento di Giustizia aveva stabilito che "nessuna ulteriore divulgazione sarebbe stata appropriata o giustificata". Da allora non ha spiegato completamente le motivazioni alla base della decisione e si è rifiutata di rispondere alle domande sulla questione.

La decisione del Dipartimento di Giustizia di richiedere le trascrizioni del Gran Giurì dà all'amministrazione un motivo per rivolgersi ai tribunali per spiegare perché non è stato ancora divulgato altro materiale, ma la mancata divulgazione di altri file in loro possesso probabilmente non farà altro che alimentare ulteriori cospirazioni e aumentare la pressione sull'amministrazione Trump.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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