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Tregua con Hamas vicina secondo Israele e Usa ma a Gaza è strage di bambini in fila per il cibo

Il primo ministro israeliano Netanyahu al Campidoglio di Washington (9 luglio 2025)
Il primo ministro israeliano Netanyahu al Campidoglio di Washington (9 luglio 2025) Diritti d'autore  AP Photo
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Di Euronews Agenzie: AP
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La visita di Netanyahu negli Stati Uniti e i colloqui dei mediatori a Doha potrebbero portare alla tregua tanto attesa. Israele ha accettato alcune delle richieste di Hamas, ma pone un ultimatum di 60 giorni per le sue condizioni. Una decina di bambini in fila per gli aiuti uccisi nella Striscia

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I quattro giorni di visita a Washington del premier israeliano, Benyamin Netanyahu, che si sono consumati in parallelo ai negoziati di Doha con i rappresentati di Hamas, fanno sperare che la tregua del conflitto sia "più vicina".

"Siamo determinati a riportare a casa tutti gli ostaggi. All'inizio di questo cessate il fuoco, entreremo immediatamente in negoziati per porre fine alla guerra in modo permanente" ha detto Netanyahu dagli Stati Uniti, dove ha avuto almeno due faccia a faccia con il presidente Donald Trump.

Il premier di Israele non aveva mai preso una tale impegno, ma ha ribadito le sue linee rosse ponendo anche un ultimatum ai miliziani palestinesi di Gaza.

"Disarmo, smilitarizzazione di Gaza e nessuna capacità militare o di governo per Hamas", ha detto Netanyahu.

"Se sarà possibile raggiungerle con la diplomazia, tanto meglio. Ma se ciò non accadrà entro i 60 giorni di tregua, lo raggiungeremo con altri mezzi, con l'uso della forza, la potenza del nostro eroico esercito", ha poi minacciato.

Mercoledì sera Netanyahu ha parlato con alcune delle famiglie dei rapiti che lo hanno seguito in America. "Mi sembra che ci stiamo avvicinando. Ci saranno buone notizie", ha detto loro, aggiungendo che solo ad accordo raggiunto verranno individuati i 10 ostaggi da liberare.

Nella Striscia sono morti bambini in fila per il cibo

Nel corso di queste trattative che da mesi si intensificano periodicamente senza trovare l'esito auspicabile, i bombardamenti di Israele non cessano. Gli attacchi delle Forze di Difesa israeliane hanno ucciso giovedì almeno 16 persone, tra cui 10 bambini, che attendevano di ricevere integratori nutrizionali a Deir al-Balah.

L’ospedale dei Martiri di Al Aqsa a Gaza ha dichiarato che i bambini avevano un’età compresa tra i due e i quattordici anni. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver preso di mira e ucciso un militante di Hamas coinvolto negli attacchi del 7 ottobre 2023.

Tra le buone notizie c'è l'entrata nella Striscia di carburante, circa 75mila litri forniti dall'Onu, per la prima volta da oltre quattro mesi. "La quantità non è sufficiente a coprire nemmeno un giorno di fabbisogno energetico. Il carburante sta già finendo e i servizi verranno bloccati se non arriveranno immediatamente volumi molto maggiori", ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.

La Gaza Humanitarian Foundation, intorno a cui centri di distribuzione sono già morte centinaia di palestinesi in poche settimane, ha presentato una nuova modalità di consegna del cibo.

Sarà ogni capo famiglia di Gaza a comunicare le necessità e a ritirare le forniture, anche presso nuovi centri che verranno aperti grazie al finanziamento da 30 milioni di dollari dall'amministrazione Trump.

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