La Russia ha intensificato in modo massiccio gli attacchi aerei contro l'Ucraina. Nei soli primi dieci giorni di luglio Mosca ha lanciato già più droni che nell'intero mese di giugno
Nei primi 10 giorni di luglio la Russia ha lanciato un totale di 2516 droni Shahed e altri tipi di inganni radar contro l'Ucraina ogni singola notte.
Il numero elevato indica chiaramente la strategia di Mosca e la sua intenzione a non ridurre gli attacchi.
Nell'intero mese di giugno la Russia aveva lanciato meno droni di quanto fatto nei primi dieci giorni di luglio per un totale di 2453. Solo nell'ultimo attacco di giovedì sono stati lanciati 397 droni.
Quasi la metà dei droni kamikaze di tipo Shahed lanciati dai russi si è rivelata un inganno radar. Mosca ne ha usati sempre più spesso per mettere sotto stress le difese aeree ucraine e ottenere il massimo dei danni e delle vittime.
Gli attacchi di Mosca iniziano solitamente con ondate di droni, seguite da missili da crociera e balistici.
Seguendo questo schema, Mosca ha lanciato otto missili balistici Iskander-M, sei missili da crociera Kh-101 e quattro missili guidati di difesa aerea S-300 nella notte tra mercoledì e giovedì.
L'Ucraina sta cercando di ottenere una maggiore difesa aerea. Nonostante ciò il Paese è stato in grado di abbattere tutti i missili balistici diretti a Kiev.
Durante l'attacco, sei missili Kinzhal diretti a Lutsk, sono riusciti ad aggirare le difese aeree dell'Ucraina, a causa della carenza di sistemi Patriot forniti dagli Stati Uniti e dei relativi missili intercettori.
"Si tratta di una chiara escalation di terrore da parte della Russia: centinaia di Shahed ogni notte, attacchi costanti e massicci contro le città ucraine", ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X.
Il mese di giugno è stato il peggiore in termini di vittime per l'Ucraina: 232 persone sono state uccise e 1343 sono stati feriti, secondo i dati delle Nazioni Unite.
La conferenza sull'Ucraina a Roma
Intanto a Roma nelle giornate di giovedì e venerdì è un programma la conferenza sulla ricostruzione post-bellica dell'Ucraina organizzata congiuntamente dai governi dell'Ucraina e dell'Italia, con la partecipazione della Commissione europea, delle istituzioni finanziarie internazionali, dei leader aziendali, della società civile e delle autorità locali.
L'obiettivo principale della conferenza è mobilitare il sostegno politico, finanziario e tecnico per l'Ucraina, concentrandosi sull'attrazione di investimenti privati, sul rafforzamento del capitale umano, sulla ricostruzione di comunità e regioni e sull'avanzamento delle riforme per l'integrazione europea.
A margine della conferenza, il presidente Zelensky ha incontrato l'inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, Keith Kellogg, e Papa Leone XIV, che ha ribadito la sua disponibilità a ospitare in Vaticano i rappresentanti russi e ucraini per i negoziati.