Durante la notte Mosca ha lanciato 728 droni e 13 missili, quasi tutti intercettati dalle difese aeree ucraine. Colpita in particolare la città occidentale di Lutsk, vicina al confine polacco. Una vittima per i detriti di un drone
Durante la notte la Russia ha lanciato un record di 728 droni su tutta l'Ucraina, nell'attacco aereo più massiccio dall'inizio dell'invasione su larga scala di più di tre anni fa e poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso maggiore sostegno militare a Kiev, accusando il suo omologo russo Vladimir Putin di avere detto "stronzate" sui colloqui di pace.
Mosca ha utilizzato 728 droni di tipo Shahed, sette missili da crociera Iskander e sei missili aerobalistici Kinzhal, prendendo di mira anche le regioni occidentali, principalmente la città di Lutsk, a meno di 100 chilometri dal confine polacco. L'aeronautica militare polacca ha dichiarato di avere fatto decollare dei caccia per proteggere lo spazio aereo della Polonia.
I sistemi di difesa aerea ucraina hanno neutralizzato quasi tutti i droni, abbattendone 296 e bloccandone 415 con i disturbatori elettronici. L'aeronautica ucraina è riuscita a intercettare anche tutti e sette i missili da crociera, mentre i sei missili balistici sono riusciti invece a eludere le difese aeree e a colpire i loro obiettivi.
I danni sono stati piuttosto limitati. Un uomo è stato ucciso dai detriti di un drone nell'Ucraina occidentale, mentre una donna è rimasta ferita in un attacco vicino alla capitale Kiev.
Zelensky: dimostrazione che Mosca non vuole porre fine alla guerra
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che questo attacco è l'ennesima dimostrazione che Mosca non vuole porre fine alla guerra, poiché “arriva in un momento in cui sono stati compiuti tanti sforzi per raggiungere la pace, per stabilire un cessate il fuoco, eppure solo la Russia continua a respingerli tutti”.
“Questa è l'ennesima prova della necessità di sanzioni - sanzioni severe contro il petrolio, che da oltre tre anni alimenta con denaro la macchina da guerra di Mosca”. I partner dell'Ucraina sanno come esercitare pressioni “in modo da costringere la Russia a pensare a porre fine alla guerra, invece che a lanciare nuovi attacchi”, ha affermato il presidente ucraino.
Kiev ha anche ripetutamente invitato i suoi partner a rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina fornendo sistemi Patriot “salvavita” e relativi missili intercettori.
Proprio martedì il presidente degli Stati Uniti ha annunciato l'invio di dieci Patriot a Kiev, facendo dietrofront rispetto all'annuncio del segretario alla Difesa di una sospensione delle forniture militari all'Ucraina pochi giorni fa. La misura è stata definita “minima” dai funzionari ucraini, che restano in attesa di chiarimenti sulla reale entità del sostegno militare promesso.
Secondo i media Trump avrebbe anche suggerito alla Germania di vendere una delle sue batterie Patriot all'Ucraina. A quanto pare, i costi potrebbero essere suddivisi tra gli Stati Uniti e l'Europa.
Inoltre, martedì il presidente Usa ha minacciato la Russia di nuove sanzioni, attaccando duramente il presidente russo Vladimir Putin.