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Iran e Ue, pochi passi avanti su nucleare e guerra con Israele a Ginevra

Il Ministro degli Esteri britannico David Lammy, l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Kaja Kallas, il Ministro francese per l'Europa e gli Affari Esteri
Il Ministro degli Esteri britannico David Lammy, l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza Kaja Kallas, il Ministro francese per l'Europa e gli Affari Esteri Diritti d'autore  Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Diritti d'autore Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI
Di Jeremiah Fisayo-Bambi & AP
Pubblicato il
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In Svizzera si è tenuto il primo faccia a faccia tra ministri europei e Iran dall'inizio della guerra con Israele. Francia, Germania, Regno Unito e Ue hanno ribadito la contrarietà all'atomica, l'Iran il diritto di difendersi e di un nucleare pacifico

Un incontro tra i principali diplomatici europei e il ministro degli Esteri iraniano venerdì a Ginevra ha fatto sperare in ulteriori colloqui, ma non ha dato indicazioni di una svolta concreta della guerra, a una settimana dal suo inizio.

I ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania (il cosidetto gruppo E3) e la responsabile della politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas, hanno tenuto quasi 4 ore di colloqui con l'omologo iraniano Abbas Araghchi in un hotel della città svizzera.

Si è trattato del primo incontro faccia a faccia tra funzionari occidentali e iraniani dall'inizio del conflitto. In una dichiarazione scritta congiunta rilasciata al termine dei colloqui, la delegazione europea ha dichiarato di avere "discusso le possibilità di una soluzione negoziata al programma nucleare iraniano".

Gli europei hanno ribadito all'Iran le preoccupazioni per "l'espansione" del programma nucleare, aggiungendo che non ha "alcuno scopo civile credibile". "Abbiamo concordato che discuteremo del nucleare ma anche di questioni più ampie che abbiamo e manterremo aperte le discussioni", ha detto Kallas.

Teheran ha a lungo insistito sul fatto che il suo programma nucleare è pacifico, anche se è stato l'unico Stato non dotato di armi nucleari ad arricchire l'uranio fino al 60%, un breve passo tecnico lontano dai livelli di armamento del 90%.

"Il buon risultato di oggi è che abbiamo l'impressione che la parte iraniana sia fondamentalmente pronta a continuare a parlare di tutte le questioni importanti", ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, aggiungendo che entrambe le parti hanno tenuto "colloqui molto seri".

Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha dichiarato ai giornalisti che le operazioni militari possono rallentare il programma nucleare iraniano, ma non possono assolutamente eliminarlo.

"Sappiamo bene, dopo aver visto cosa è successo in Afghanistan, in Iraq e in Libia, quanto sia illusorio e pericoloso voler imporre un cambio di regime dall'esterno", ha detto Barrot.

Barrot ha anche detto che le nazioni europee "hanno invitato il ministro iraniano a prevedere negoziati con tutte le parti, compresi gli Stati Uniti, e senza aspettare la fine degli attacchi".

Da parte sua, il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha esortato Teheran a proseguire i colloqui con gli Stati Uniti.

"Siamo desiderosi di continuare le discussioni e i negoziati in corso con l'Iran, ed esortiamo l'Iran a proseguire i colloqui con gli Stati Uniti", ha detto Lammy, "siamo stati chiari: l'Iran non può avere un'arma nucleare".

Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi parla ai media dopo l'incontro Iran-Ue sul nucleare, a Ginevra, in Svizzera (20 giugno 2025)
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi parla ai media dopo l'incontro Iran-Ue sul nucleare, a Ginevra, in Svizzera (20 giugno 2025) Martial Trezzini/' KEYSTONE / MARTIAL TREZZINI

L'Iran ha escluso nuovi colloqui finché non cessano attacchi di Israele

Secondo Araghchi, l'Iran è pronto a prendere in considerazione la diplomazia solo se "l'aggressione di Israele verrà fermata".

"Chiarisco che le capacità di difesa dell'Iran non sono negoziabili", ha sottolineato il ministro iraniano dopo i colloqui.

Araghchi ha espresso il suo sostegno per "il proseguimento delle discussioni con l'E3 e l'Ue e si è detto pronto a incontrarsi di nuovo nel prossimo futuro", denunciando gli attacchi di Israele contro le strutture nucleari iraniane e la "grave preoccupazione" per quella che ha definito "non condanna" da parte delle nazioni europee.

Poco prima di incontrare i diplomatici europei venerdì, il ministro iraniano ha parlato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, dicendo che gli "attacchi di Israele alle strutture nucleari sono gravi crimini di guerra".

Pesa anche il ruolo degli Stati Uniti, che dispongono della tecnologia necessaria per infliggere danni più severi agli impianti di produzione nucleare iraniana. Il presidente Donald Trump si è preso mercoledì scorso due settimane per valutare il da farsi e valutare i margini di negoziati, portati avanti in effetti con l'assistenza dell'Oman fino agli attacchi israeliani sull'Iran.

Alla luce della possibilità di un coinvolgimento degli Stati Uniti, la Guida suprema iraniana, Alì Khamenei ha respinto gli appelli di Trump alla resa questa settimana e ha avvertito che qualsiasi coinvolgimento militare da parte degli americani causerebbe loro "danni irreparabili".

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