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Francia, annullato il record di un atleta per aver esposto la bandiera russa: è polemica in Russia

Un tifoso tiene in mano una bandiera russa durante la cerimonia di consegna delle medaglie alle Olimpiadi invernali di Sochi del febbraio 2014 (illustrazione)
Un tifoso tiene in mano una bandiera russa durante la cerimonia di consegna delle medaglie alle Olimpiadi invernali di Sochi del febbraio 2014 (illustrazione) Diritti d'autore  AP Photo/Morry Gash
Diritti d'autore AP Photo/Morry Gash
Di Alexander Kazakevich & Irina Sheludkova
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il russo Ivan Zaborski ha perso il suo record dopo aver tagliato il traguardo mostrando la bandiera russa. Sui social network e sui media statali russi è stata deplorata la "russofobia" dell'Occidente, in linea con la narrazione del Cremlino

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La prestigiosa gara d'atletica francese Six jour de France è finita al centro delle polemiche in Russia per il mancato riconoscimento del record di un atleta russo, colpevole di avere esposto la bandiera russa mentre tagliava il traguardo da vincitore.

All'inizio di maggio Ivan Zaborski ha vinto l'ultramaratona Six jours de France, una corsa di 144 ore creata da Gérard Cain nel 2006 ad Antibes e che, dal 2022, si svolge nell'Ardèche.

Come riporta l'agenzia statale russa Tass, Zaborski ha percorso 1.047,5 chilometri, stabilendo un nuovo record nella gara di sei giorni, mentre il precedente era di 1.045 chilometri.

Undici giorni dopo la gara, il sito web dell'Associazione internazionale degli ultrarunner (Iau), un'organizzazione di ultramaratoneti con sede a Monaco, ha pubblicato una dichiarazione intitolata "Dichiarazione sugli atleti russi e bielorussi".

Il testo sottolinea che "agli atleti di questi due Paesi non è vietato partecipare a eventi etichettati dalla Iau", sottolineando però che solo gli atleti russi e bielorussi "riconosciuti come neutrali" dovrebbero essere autorizzati a prendere parte alle gare, sulla base dell'esclusione di Russia e Bielorussia dalle competizioni sportive internazionali per l'invasione russa dell'Ucraina.

"Infine, qualsiasi prestazione di un atleta russo o bielorusso che corra sotto la bandiera nazionale non sarà riconosciuta e non sarà inclusa nell'elenco dei record dell'Iau", si legge nel comunicato. Zaborski non è stato esplicitamente citato nel testo.

"Probabilmente Macron non lo poteva sopportare"

In Russia la vicenda ha avuto un enorme impatto.

Il runner russo Ivan Zaborski è un "vero patriota" e un "uomo senza paura", ha commentato alla Tass Svetlana Jourova, ex campionessa olimpica di pattinaggio di velocità e deputata del partito Russia Unita di Putin, sotto sanzioni internazionali per aver sostenuto l'aggressione russa e l'annessione della Crimea.

Citato da Komslomolskaya Pravda, un tabloid russo con un ampio numero di lettori, Zaborski ha affermato di aver "concordato specificamente" con gli organizzatori della gara francese che avrebbe terminato con la bandiera russa se avesse stabilito un nuovo record.

L'atleta ha definito "strana" la decisione dell'Iau. "Ci sono molte federazioni qui, e non si può coordinare tutto con tutte", ha det to.

"Purtroppo non posso commentare ulteriormente, perché si tratta di una notizia molto recente. (...) Il mio compito è molto semplice: correre e stabilire nuovi record, rappresentare il nostro Paese sulla scena mondiale ai massimi livelli. E stabilire nuovi record", ha risposto Zaborski.

L'intervista si conclude con un commento del tabloid: "Probabilmente Macron non lo poteva sopportare. Ci deve essere stata una direttiva da Parigi".

In un'intervista separata, il corridore ha dichiarato di aver partecipato all'evento sotto l'egida della Global organisation of multi-day ultramarathoners (Gomu), che, come si legge sul suo sito web, "riconosce i record delle gare di più giorni che la Iau non riconosce".

"Non è stata ancora presa alcuna decisione ufficiale sul riconoscimento del record di Ivan Zaborski", ha dichiarato la Gomu, citata dalla Tass martedì 20 maggio.

Gli utenti russi di Internet hanno commentato ampiamente la vicenda. Su X si trovano commenti che denunciano la "fantastica parzialità" e la "debolezza" dell'Occidente, che "teme persino i nostri atleti".

Dall'inizio della guerra sono stasi uccisi quasi 600 sportivi ucraini

In seguito all'aggressione russa, migliaia di sportivi e allenatori ucraini sono dovuti partire per il fronte, hanno dichiarato le autorità sportive di Kiev. Quasi 600 sono stati uccisi, secondo il ministero degli Affari esteri ucraino.

"725 strutture sportive sono state danneggiate o distrutte dagli attacchi russi, tra cui 17 basi di allenamento olimpiche, paralimpiche e 'Deaflympics'", hanno dichiarato i diplomatici ucraini.

"Per decenni la Russia ha utilizzato lo sport a fini propagandistici. 10 dei 15 atleti russi che hanno gareggiato sotto una bandiera neutrale alle Olimpiadi del 2024 a Parigi hanno pubblicamente sostenuto la guerra o erano affiliati all'esercito", ha deplorato la dichiarazione.

"Lo sport russo non è separato dallo Stato - è uno degli strumenti utilizzati per giustificare e promuovere l'aggressione".

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